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Joker – Folie À Deux, recensione

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Nel gelido e appiattito, asfittico panorama odierno, in data 4 settembre 2024, ovvero un mese prima dell’uscita ufficiale nei cinema, fu presentato, all’81.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, un film talmente eccezionale, naturalmente sequel dell’acclamato capostipite insignito giustamente del Leone d’oro alla stessa edizione festivaliere appena succitata del 2019, da essere, paradossalmente, incompreso da gran parte, a nostro avviso, della cosiddetta intellighenzia critica assai frettolosa. Che, giustappunto, dinanzi a tal Joker: Folie À Deux, da noi seguentemente disaminato e invece assai apprezzato, rimase impassibile e addirittura interdetta.

Infatti, Joker: Folie À Deux, nuovamente diretto da Todd Phillips, ancora una volta peraltro da quest’ultimo sceneggiato assieme al suo fido e oramai inseparabile Scott Silver, a dispetto di quanto erroneamente e affrettatamente sostenuto da molti, è un opus sensazionale, terribilmente bello e genialmente disturbante nel suo essere magnificamente spiazzante e nella sua stratificata intersezione di generi dei più disparati, miscelati in forma cineastica con impari classe e soave eleganza abbacinante.

Vibrante, corposo anche nella sua avvincente e scoppiettante durata irresistibile e giammai tediosa di centotrentotto minuti netti e tesissimi, è il seguito che nessuno si poteva aspettare, deludendo quindi, perdonateci per il gioco di parole, le prevedibili aspettative delle persone superficiali, che a noi, come avrete ben inteso, è piaciuto in maniera immane.

In virtù, ribadiamo a costo di risultar leggermente pleonastici, della sua sottile amalgama mischiante il musical alla commedia macabra, ripiena di sardonico dark humor tagliente, al convulso e variopinto, financo in senso figurato, action a sua volta perfettamente coeso al dramma intimistico-sentimentale.

Trama, soltanto accennatavi e di conseguenza non dettagliata per non rivelarvene le tantissime sorprese eccitanti:

Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), alias Joker, dopo i tremendi omicidi da lui compiuti, è or detenuto nel manicomio criminale di Arkham in quel di Gotham City, ove è in attesa d’essere processato e probabilmente condannato alla pena capitale. In sua difesa, v’è la cinica avvocatessa Maryanne Stewart (Catherine Keener). La quale, per salvarlo dalla caudina forca e dalla sedia elettrica, gli consiglia, non poco plagiandolo, di “inscenare” la pazzia di cui forse non è affatto affetto. Ad Arkham, imbottito di psicofarmaci e inebetito, vien continuamente bullizzato dalle bastarde e severe guardi carcerarie agli ordini del loro “folle” capo (Brendan Gleeson). Un bel giorno, però, Arthur s’imbatte nell’avvenente e ipnotica Harleen Quinzel (una Lady Gaga incommensurabilmente bella), anche lei rinchiusa per gravi problemi mentali? Sì, è una domanda, non un’affermazione in quanto forse Harleen, che poi diverrà Harley Quinn, sta un po’ mentendo in merito alla sua reale identità. Fra Arthur ed Harley scatta l’immediato colpo di fulmine ed entrambi, dopo un disperato e tragicomico tentativo di fuga tristemente e grottescamente fallimentare, si daranno, è il caso di dirlo, alla pazza gioia, sfrenatamente cantando e amoreggiando “fanciullescamente” come due eterni adolescenti piacevolmente fuori tempo massimo. In barba alle coatte regole istituzionali e alla dura legge non soltanto manicomiale. Due strampalati esseri frantumati, splendidamente e chimicamente innamorati.

Fra il maudit Arthur e l’incosciente Harley sarà sol malinconico amour fou tragico? Oppure l’utopico e miracolistico, lucente sogno romantico fra loro due scoppiato magicamente sarà infranto dalla mera e nera realtà più atroce e dura?

Ancor egregiamente musicato da Hildur Guðnadóttir e soavemente fotografato da Lawrence Sher, diretto vertiginosamente da un Phillips, se possibile, più sorprendente rispetto al suo capolavoro antecedente, sorretto titanicamente da un Phoenix prodigioso e metaforicamente abbagliato da una Gaga strepitosamente brava, oltre che, ripetiamo, ivi davvero magnifica per beltà magnetica e indiscutibile, con un cast impeccabile ove, oltre agli attori già sopra menzionativi, fa capolino anche un ottimo Steve Coogan, Joker: Folie À Deux è un masterpiece che, con ogni probabilità, sarà capito sol a posteriori.

È intrigante e angosciante, al contempo sotto ogni punto di vista accecante, furibondo, perfino a tratti erotico, poi di colpo si trasforma in un horror spietato, in un filmico, lucidissimo e fulgido racconto lugubre dei più scioccanti e spaventosi. joker-folie-a-deux Phoenix Lady Gaga Phoenix Joker Folie Deux

di Stefano Falotico

 

 

 

 

 

L’amore & altre seghe mentali

amore seghe mentali posterOra, uno si chiede perché mostruosamente sfiguriamo, noi italiani, dinanzi alle produzioni estere. Ecco, al di là della simpatia, per modo di dire, del sempre sotto-sfruttato Morelli (da sé stesso, dato che qui è regista, ah ah) e della pura, inoppugnabile avvenenza di Maria Chiara Giannetta, questi film portano solo spettatori, con bassissime pretese in sala, ma a cosa servono se non a inseguire onde ruffiane e modaiole, protese al mercimonio più bieco a base di risapute battut(in)e piccanti quanto un poster standard senza alcun (sex) appeal?
Stando alla striminzita minigonna di Giannetta, no, sinossi rilasciataci ufficialmente, sottostante copia-incollatavi senza nessuna correzione apportata:
Dopo una delusione d’amore, Guido, 45 anni, ha ormai ridotto da tempo la sua vita sessuale alla compulsiva pratica dell’autoerotismo. La sua dedizione al sesso virtuale gli consente di realizzare le sue fantasie senza alcuna implicazione nel mondo reale: basta indossare un visore per mettere a segno tutte le sue immaginarie ed eccitanti conquiste. gli sono accanto i suoi migliori amici: Niky, ossessionato dalle relazioni online e Armando, inconsapevolmente incastrato in un matrimonio già finito da tempo. L’irruzione repentina di Giulia, la strampalata e sexy cameriera che lavora nel locale davanti al suo negozio, lo travolge risvegliando in lui le emozioni e i sentimenti di cui pensava di essersi liberato, dando il via ad un susseguirsi di situazioni imbarazzanti e comiche. Una produzione Eagle Original Content e Italian International Film in collaborazione con Vision Distribution e con Sky e con Prime Video

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di Stefano Falotico

 

The 2024 Venice Film Festival Lineup, ovverosia il programma

venicefilmfestival 2024 poster

From Deadline:

VENEZIA 81 COMPETITION
The Room Next Door, dir: Pedro Almodovar
Campo di Battaglia, dir: Gianni Amelio
Leurs Enfants Après Eux, dirs: Ludovic Boukherma, Zoran Boukherma
The Brutalist, dir: Brady Corbet
The Quiet Son, dirs: Delphine Coulin, Muriel Coulin
Vermiglio, dir: Maura Delpero
Sicilian Letters, dirs: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza
Queer, dir: Luca Guadagnino
Love, dir: Dag Johan Haugerud
April, dir: Dea Kulumbegashvili
The Order, dir: Justin Kurzel
Maria, dir: Pablo Larrain
Trois Amies, dir: Emmanuel Mouret
Kill the Jockey, dir: Luis Ortega
Joker: Folie à Deux, dir: Todd Phillips
Babygirl, dir: Halina Reijn
I’m Still Here, dir: Walter Salles
Diva Futura, dir: Giulia Louise Steigerwalt
Harvest, dir: Athina Rachel Tsangari
Youth – Homecoming, dir: Wang Bing
Stranger Eyes, dir: Yeo Siew Hua

OUT OF COMPETITION
Fiction
Beetlejuice Beetlejuice, dir: Tim Burton (Opening film)
L’Orto Americano, dir: Pupi Avati (Closing film)
Il Tempo che ci Vuole, dir: Francesca Comencini
Phantosmia, dir: Lav Diaz
Maldoror, dir: Fabrice du Welz
Broken Rage, Takeshi Kitano
Baby Invasion, dir: Harmony Korine
Cloud, dir: Kurosawa Kiyoshi
Finalement, dir: Claude Lelouch
Wolfs, dir: Jon Watts
Se Posso Permettermi Capitolo II, dir: Marco Bellocchio (short)
Allégorie Citadine, dirs: Alice Rohrwacher, JR (short)

Non-Fiction
Why War, dir: Amos Gitai
2073, dir: Asif Kapadia
Bestiari, Erbari, Lapidari, dirs: Massimo D’Anolfi, Martina Perenti
Apocalypse in the Tropics, dir: Petra Costa
One to One: John & Yoko, dir: Kevin Macdonald, Sam Rice-Edwards
Separated, dir: Errol Morris
Israel Palestine on Swedish TV 1958-1989, dir: Goran Hugo Olsson
Russians at War, dir: Anastasia Trofimova
TWST/Things We Said Today, dir: Andrei Ujica
Songs of Slow Burning Earth, dir: Olha Zhurba
Riefenstahl, dir: Andres Veiel

Special Screenings
Leopardi. Il Poeta Dell’Infinito, dir: Sergio Rubini
Master and Commander: The Far Side of the World, dir: Peter Weir
Beauty is not a Sin, dir: Nicolas Winding Refn

Series
Disclaimer, dir: Alfonso Cuaron
The New Years, dirs: Rodrigo Sorogoyen del Amo, Sandra Romero
Families Like Ours, dir: Thomas Vinterberg
M – Il Figlio del Secolo, dir: Joe Wright

HORIZONS EXTRA
September 5, dir: Tim Fehlbaum
Vittoria, dirs: Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman
Le Mohican, dir: Frederic Farrucci
Seeking Haven for Mr Rambo, dir: Khaled Mansour
La Storia del Frank e della Nina, dir: Paola Randi
The Witness, dir: Nader Saeivar
After Party, dir: Vojtech Strakaty
King Ivory, dir: John Swab
Edge of Night, dir: Turker Suer

HORIZONS
Nonostante, dir: Valerio Mastandrea
Quiet Life, dir: Alexandros Avranas
Mon Inséparable, dir: Anne-Sophie Bailly
Aïcha, dir: Mehdi Barsaoui
Happy Holidays, dir: Scandar Copti
Familia, dir: Francesco Costabile
One of Those Days When Hemme Dies, dir: Murat Firatoglu
Familiar Touch, dir: Sarah Friedland
Marco, dirs: Jon Garano, Aitor Arregi
Carissa, dirs: Jason Jacobs, Devon Delmar
Wishing on a Star, dir: Peter Kerekes
Mistress Dispeller, dir: Elizabeth Lo
The New Year that Never Came, dir: Bogdan Muresanu
Pooja, Sir, dir: Deepak Rauniyar
Of Dogs and Men, dir: Dani Rosenberg
Pavements, dir: Alex Ross Perry
Happyend, dir: Neo Sora
L’Attachement, dir: Carine Tardieu
Diciannove, dir: Giovanni Tortorici

VENICE CLASSICS
Documentaries About Cinema
Miyazaki, L’Esprit de la Nature
I will Revenge this World with Love S Paradjanov
Le Cinéma de Jean-Pierre Léaud
From Darkness to Light
Carlo Mazzacurati – Una Certa Idea di Cinema
Chain Reactions

Maroun Returns to Beirut
Volonté – L’Uomo dai Mille Volti
Constelacion PortabellaVenezia 2024

 

 
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