Ho sempre identificato Johnny Depp come l’esemplare per eccellenza della figa(ta) vivente, tendente al maschio se gli girano toste, femmina se fa la faccia da culo: guardate la simbiosi in tal falò
Perché Bruce Springsteen come track? Perché le summer clothes Johnny toglie per infilare Amber Heard nelle cosce, azionando la cloche. Come direbbe Lino Banfi, da “cos’ nasc’ cusa”. E, fra tante scuse e vari “Stai a cuccia”, Johnny cucca. Mentre voi rimanete come dei baccalà, pigliandolo lì. Sì, indubbiamente è un ambiguo falotico, di raro marpione dietro occhi…
Matthew McConaughey, il Paradiso negli occhi
McConaughey, un fenomeno vivente. Sembrava sepolto nella “tomba” delle commediole in cui, ironicamente, ammiccava da figo mai arrivato davvero a essere il nuovo Paul Newman, così come lo definirono i soliti “critici” annoiati che adorano tanto “eguagliare” di similarità i tem(p)i attoriali. La somiglianza c’è sempre stata, se non fosse che Matthew non ha mai…
“The Addiction”, recensione
Metafore e fori a forbici sanguigne, la forca del Peccato è l’albero del Male, vampirismo opaco in meditazione genetica, (de)generazione consumante traspiranti palpebre nere… Oh, ansia m’avvolgi in anima sgualcita, sdrucciolante è colar ansimo di mio spettro rapito dalla società ingorda coi suoi dolci coloranti. Oggi, per voluttà inchinata al maledettismo, implori la fuga…
Martin Scorsese e la nostra street of dreams, thanks
di Stefano Falotico Prima parte La strada dei sogni Lustrate strade tenui, ad assottigliarsi in tempie logorate nella nostalgia, un Ponte di Brooklyn da cardiopalma emozionale, tinteggia tra sfumate nuvole, che “aggrottano” le tue iridi dentro macerie di uno scratch in fotogramma tuo denso. Zolfi e splendide tele della fantasia, un Creato che cereo trascolora…
Batman vs Villain
Come Batman lacerò il silenzio di chi lo “segregò” per altri sei anni di “castigo” e punì violentemente il cattivo, distruggendolo solo nella penombra del terrore… Serata bollente, d’una vulcanicità da squamare la mia pelle, grintosa s’è adirata di nuovo in vol(t)o d’una maschera “grottesca”, ché sorvolai la nebbia di tal spoglia città, amputando il…
“King of New York”, recensione
Vampiro e licantropo regale che implora pietas in spettrali danze funerarie Frank White, un cognome “impressionato” a cerea maschera walkeniana, vulcanica d’ire inespresse e “incenerite”, espressivo solo se “acciglia” la fronte a inaridito temprarla nei rimpianti. A detonare, incantato e taciturno su eloquenza enigmatica, immensa dello Sguardo. Attore che “stordisce” il suo stesso immortalarsi in congenito essere. Christopher…
Il tassista di night
Eclissi con occhiali da Sole, fosforescenti al blu in macchina senza Ray-Ban Vivo la vita all’insegna, anche al neon, d’un turbinante jeans sfrenato, lacero in sgommate sfrenate e pimpanti, sgommo di Luna tiepida e incastro la mente nell’arco a 360 del volante, svoltando d’imprevedibilità disarmante. A molti sto antipatico, fa parte della mia carrozzeria la…
“Zodiac”, recensione
Cos’è l’angoscia? L’angoscia è la paura inconscia che l’uomo nero possa intralciare la tua serenità, ferendo mortalmente crudo e strategico, poi sparendo, eclissando(ci) David Fincher ama le “ambientazioni” claustrofobiche, assurge a paladino dei soffocamenti al “nylon” dell’inquadratura, plana panic room dentro le anime dei suoi personaggi, deflora l’Eros in Thanatos marcescente, forgia di lucentezza i suoi eroi solitari nel…
“Batman Begins”, recensione
Occhi neri, imbrunenti… nello squagliarsi verecondi in meraviglia infiammata Chi è Batman? Ognuno ne “apportò” la sua versione cinematografica. Burton, col suo carico d’ambiguità plasmata nella cenere mascherante d’un Michael Keaton fuori ruolo eppur aderente in simbiosi carismatica d’uno spiritello gaglioffo, ironico con picchi feroci melodrammatici al viso “scagliato”, irridente su beffard’agonia cangiante di labbra sfumate, contro…
“L’esorcista”, recensione
Suoni gracchianti d’intrepida nebbia ad anima nera e blasfema Friedkin, un nome ch’aleggia sinuoso in mio stordirmi nervoso, fremito scrosciante di ruvid’astrazioni da sonnambulo. Quando, fra i cuscini “stracciati” della mia dormienza apparente, mi ridesto su palpebre dal crepitio famelico, ossessionato a inseguire le ombre “malevole” delle notti “smargiasse”. Mi profumo d’incubi e schivo ancora…