“The Night of the Hunter”, recensione. Misticamente argentandolo di voce magnetica

Cacciatore mellifluo di bronzeo livore muscoloso nel lunare, metafisico licantropo Charles Laughton, camaleonte per connaturata vocazione e “sprezzo” del talento da spezzettare in forme trasformiste già “inarcate” nel Mitchum a passo di sue palpebre ermetiche, crepuscolari come sobrio “alcolismo psicopatico” di un hunter desto e famelico nell’onirica Notte ammaliata di sé, incupito di funereo liquor fuggevole, anzi di fugacissima…

 

“Holy Motors”: il fetore di morte, il barocchismo funereo. Recensione del film di Leos Carax

Giusto perché ci piacciono molto i paradossi e i cortocircuiti antinomici, nel recensire il sublime delirio di Leos Carax, Davide Stanzione ha particolarmente sottolineato certi momenti di Holy Motors anche da un punto di vista inerente la grammatica cinematografica e le sue forme. Perché c’è del metodo nella follia, come sempre. E perché Leos Carax…

 

“Dracula di Bram Stoker”, recensione

Bram Stoker’s Dracula Divorazione slabbrata di puro, “nobiliare”, inscindibile amor romantico Gocce d’acquatica crema vitrea, innervata nelle nevi e sul ner(v)o d’una Transilvania oscura, atemporale, tempestosa, “polarissima” nel mesmerico ciclone della cupida dissolvenza imporporata nei meandri astratti d’una estemporanea estinzione, epica, di un’anima già ascesa nelle intime ubriachezze ondeggianti incarnate dentro abrasive metamorfosi scaturite da…

 

Omaggio messianico a Walter Hill: un locandiere erse e brandì in gloria le locandine del Sogno fantasy

Ascolto idiozie a raffica. D’altronde, nella pacata mestizia odierna, offuscata da soffuse bugie davvero sleali, il verme s’annida e, nei suoi rifugetti (“rifulgenti” come le sue meschine, mentitorie fughe), tenta di schivar l’addome raschiato nel suo fegato che, alleato all’ipocrisia, “mascellerà” nel malleabile adattamento di massa, eppure un fiero lottatore, forse d’occhi bendati, luciferini d’immolato…

 

“Il sospetto”, recensione

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Il lupo in questione, anche se forse sarebbe meglio dire la vecchia volpe, è Thomas Vinterberg che, 14 anni dopo Festen – Festa in famiglia, torna al controverso tema della pedofilia proponendolo in forma diversa rispetto al caso cinematografico che ne decretò la fama ma non…

 

Tributo al magico Martin, lo Zio Marty

Martellandoci di suoi film, siam giunti in prossimità di stati mentali oniricamente pindarici, oltre l’al di là. Chi critica Scorsese, meriterebbe un bel lavaggio alle sue tempie. Sì, andrebbe temprato nell’agonia irrespirabile d’asfissie inflitte, come un Cristo, poveraccio, dissanguato d’anchilosati strazi. Osservate, immergetevi in questo splendido omaggio, catturato da “YouTube”, e “infrangetevi” nella sua mistica.…

 

Light My Fire

  Abbiam detto, lo ribadiamo che codesto sito viaggerà su linee oniriche, rimembranti. Il fascino della reminiscenza che si fa vita nella linfa. Infangato si battezzò. Nella scelleratezza, sono il Verbo sacro ai sacrilegi Scoccherà la Mezzanotte, quindi tal scritto, che sarà tramandato alle generazioni a venire, essendo “avveniristico” e ammonitorio a chi s’ammalerà della…

 

“Face/Off”, recensione

Killer–s d’un Woo american eagle dello specchio fracture Seconda trasferta USA per il maestro dei proiettili balisticamente pirotecnici di piroette “ballerine”, incroci di sguardi antitetici e agli antipodi, a issar la bandiera “vittoriosa” del podio bianco/nero sfumato di grigio dalle penombre furtive ove si confonde il buono dal cattivo, tanto labile è la linea sottilissima, sì, il fil rouge degli incastri…

 

“The Wrestler”, recensione

Le branchie dei muscoli Chiari ventricoli ad azionarsi nel dark latente della frenesia irriverente. Su una faccia di latex non più “rammendabile” nelle cuciture della società borghese. Un mastodontico freak, a cui piace vivere così, arrangiando la “chitarra” del suo corpo fisarmonica, come il theme innamorato di Bruce Springsteen, “arrostita” fra denti affamati, suadenti d’addentar il midollo spinale della vita. La versione barfly del Bukowski clandestino come…

 

“Red Lights”, recensione

Note discor-d-anti Luci della mesmeria, fascino simbiotico con lunari risorgimenti fluidi di scolpite nerità or rilucidate d’abrasioni e turbinio ipnotico. Come lievitazione che scardina il dogmatismo di scienze fasulle, di psichiatrie mortifere a eclissare la misterica Notte accesa dell’ergersene nei mantelli di porpora. “Incuneato” d’inquadrature rosseggianti, (anti)gravitazionali, spasmi cerulei e levigati, ossidati nel traslucido ossigeno “claustrofobico”,…

 
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