I migliori inseguimenti “mozzafiato” nel Cinema e nelle “curve pericolose” delle mie “sbandate” da Ronin…

  di Stefano Falotico Ah, sì, terrò sempre in auge il capolavoro di John Frankenheimer col duo strepitoso delle meraviglie malinconiche, De Niro-Reno, epiche spie senza identità fra una Parigi plumbea e una Nizza solare, marina, dolcemente femminile come una Natasha McElhone da bri(vid)i caldi. Quando la Luna polar(e), da lassù, ti (am)mira “infallibile” perché sei uno “sparatore”…

 

True Detective… dell’amicizia e del se… s(t)esso (e)steso

di Stefano Falotico Ecco, credo che la serie televisiva dell’an(n)o, che m’ha “trucidato” in atroce sua magniloquenza invincibile, sarebbe da osannare finché morte non ci s(e)pari, come dico io, ché oggi mi credo iddio d’onnipotenza e idilliaco delirio, domani invece di poca autostima nel buio profondo che spero non tramuti in satanica rabbia da “mostro”…

 

Racconti cinici di Cinema: Luci rosse del tempo, fenomeno “atmosferico” del litanico torpore esistenziale

  di Stefano Falotico Luci rosse del tempo, fenomeno “atmosferico” del litanico torpore esistenziale Le Red Lights della reminiscenza, del passato che (non) torna, insiste, pervade l’anima e l’annienta o solo, solfeggiando rimembrante, scuoia la membrana della svelata essenza. Nudo, dinanzi alla vita che per gli altri è sempre danzante, per te, pur nella rivelatoria, illuminante trasparenza,…

 

De Niro & Hathaway from The Intern: a queasy moment, un att(im)o vomitevole

Credo che sia inutile aggiungere altro dinanzi a tal scena raccapricciante. Sì, eccole  nuove foto dal set di The Intern di Nancy Meyers, ritraenti una (s)cena particolarmente (dis)gustosa. Film che, se non taglierà appunto e appuntitamente tale scena da rigetto gastrico alla nostra sensibilità gastroenterica, potremmo già ribattezzare The Inter(i)nale intestinale. Ci è difficile comprendere…

 

Kenneth Branagh? La verità? L’ho sempre adorato, venerato e qui ancor l’osanno, illustrandolo per chi il suo Cinema non ha visto e per chi (non) sa…

di Stefano Falotico   Branagh…, come direbbe Totò se si reincarnasse, il suo nome non m’è nuovo. E, aggiungo io, il suo Cinema m’è sempre stato familiare. Un Cinema unico, un genere e genio (in)discusso a sé, personalissimo, fuori da ogni classificazione possibile, perché mesce la potenza visiva, spesso barocca, roboante, “caricata”, a uno stile antico e altresì…

 

Il ritorno di Mad Max, rombo di tuono Tom Hardy

di Stefano Falotico La vita è come un’autovelox, quando pensi che la tua “andatura” sia tranquilla, arriva la mu(l)ta, urge Mad Max, (ri)generato in Tom Hardy Interceptor Eh sì, adoro quest’uomo, quest’attore dal fisico taurino e gli occhi malinconici, neanche gli fossero morti dieci gatti in una notte tristissima di lor indigestione multipla da Whiskas…

 

Al Pacino portrait from Liverpool

Eh sì, il grande Al campeggia di grandioso graffito in quel di Liverpool, per lo Street Art Festival del Baltic Triangle. Mah! Ah ah! Murale pittato da un artista di Manchester, tale Akse. Gustiamoci la gallery.

 

Mary Shelley’s Frankenstein by Kenneth Branagh

di Stefano Falotico Negli anni novanta, alla TriStar Pictures barcamena la folle, stupenda idea di riallacciarsi a un discorso modernista e filologico di “restaurare” i vecchi classici della Universal. Così, rispuntano i “mostri” dal cilindro d’una casa di produzione rinomata, che decide d’affidare a quattro grandi registi l’eredità di “rifarli nuovi” o, meglio, d’eseguire personali…

 

Un Amleto al giorno toglie il medico di torno e, fra il to be e il not to be attori, è meglio Gibson di Laurence Olivier

di Stefano Falotico, scrittore toro che non crede agli oroscopi delle vergini in sagittario su gemellaggio invece di pesce con botte da ariete in amletica donna depressa da tirar come una stella fra le stalle.   Eh sì, essendo io come Amleto, principe (non) pazzo ma più (in)sano di tutti, dovevo andar a parare prima o poi…

 
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