A volte, basta una passer(ell)a di Birdman, “l’uomo uccello”, per ricordarti chi sei, basta Michael “Batman” Keaton in una tragedia alla Iñárritu per “volare alto”… again
di Stefano Falotico
Partirei col ricordarvi Norton in questo film, poi capirete…
Eh sì, perdonatemi, al massimo… domenica andrò a confessarmi di ripetuto “sbeccato” come Keaton, no, di peccato troppo adorante questo film, inginocchiato dinanzi a una visione celestiale che m’ha nuovamente “restaurato” come la facciata di San Pietro dopo che scellerati teppisti la “deturparono”, sciupando la nostra bellezza michelangiolesca d’artisti oltre il becero materialismo van(itos)o, oltre le scostumatezze di tal volgar società sboccata, ché par pure, ed è un delitto esecrabile, aver smarrito non le “pecorine”, bensì perduto anche quel goliardico umorismo alla Boccaccio, che ci teneva sempre elevati del prenderla a ridere come nel suo (rac)conto “Chichibio e la gru”, in cui lo “sboccato” Giovanni qui si conteneva a favore d’una novella da “buongustaio”, delicatamente volpone eppur sempre “ammirante” le gambe delle “fenicottere”. Sì, quelle donne semi-anoressiche, quasi totalmente sceme, che vengon… “arrostite” appena, di “rossetto”, un playboy dei po(ve)ri ammicca lor con far… già “arrossente” a farsele nel (di)venir… da lungo “lupetto”. La storia della volpe e l’uva, delle vulve, del vizietto e del pelo agli (in)etti, di tali maniaci sessuali senza più valori, valvole e sempre a mangiar le “vongole”. Dei porcellini sempre col salvadanaio pieno alla faccia di noi, pen(s)atori di pene…, ché sparlano, ne hanno “una” su tutti noi che riempiamo le loro tasche, però ci togliamo anche qualche sassolino dalla scarpa, fregandocene della loro “crema” da divoratori del “mascarpone”, gettando merda di nostro “fango” a tali maschere che (s)truccano le lor “oche” con del mascara.
Sì, dei finti eleganti “fini”, meglio noi, cioccolatini da FIAT. Guidiamo col golfino, senza Golf, nel traffico ingolfato di questo smog lor “affumicante”, prediligendo le macchine operaie rispetto alla social macchina da “catena” di montaggio. Sì, son dei montati con la Porsche. La Porsche è la vettura dei nazisti del porcile. Eh sì, il lor “marchio” stigmatizzante noi, che non possiamo “permettercela” ma possiamo “tirare” il freno “a mano” a questi stronzi, è quello della Volkswagen, il cui primo modello “ariano” fu “emesso” da Adolf Hitler, che lo regalò al “popolo” suo dalla mentalità ardente… “polarizzante”, insomma da pol(l)o nord…
Noi siamo degli Sean Penn da Polaroid, poi capirete perché.
Volkswagen è un nome “germanico-gerarchico”, composto (sì, la “compostezza…”) da Volks, genitivo sassone, appunto, (uni)formato di s come stronzo, attaccato al “culo” senza che puoi “apostrofarlo” per staccarglielo…, e da Wagen, cioè auto(ma).
Un uomo saggio disse una volta: “Quando arrivi all’ultima pagina, chiudi il libro!”.
Frase pronunciata da Mr. Wu, ché sta un po’ per “Sono un signore ma, se mi rompi il cazz’, ti (s)fotto in (fan)cul’”, (non) contenuta… nel film Un maggiolino tutto matto.
Celeberrimo film della Disney, che credo rappresenti la mia vita dal “circuito” assolutamente menefreghista delle regole ottuse, nazi-fasciste dai “patti lateranensi” falsi come la (f)ritta, (f)rigida “istituzionalizzazione” della “moderna” lobotomia di massa… Che f(r)itta(ta)!
Massa per accelerazione di gravità = teoria della relatività.
“Coniata” da Einstein, grande mente che però non previde la “demenza” di Enrico Fermi, il quale, “genialmente”, prese alla lettera il cervello “bomba” di Albert e lo “denuclearizzò” in Hiroshima.
Confermando la massima profetizzante da pianeta delle scimmie di Albert: la differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti.
Sia Einstein che Fermi erano dei geni, con la differenza che Enrico non stette “fermo” e volle far l’uomo onnipotente, “limitless”. Entrò nei libri, e non gli diedero neppure l’infermità ma la lode!
Perché l’ha (s)fatto? Per dimostrare che era un uomo “superiore”, infatti era laureato, non c’era bisogno di dimostrarlo, pare che si fosse diplomato con ottimi voti alle superiori…
Per la serie, “killer”, che ogni Nietzsche ha chi, del “superomismo”, ha (ap)preso il peggio.
Sì, mio nonno era un analfabeta, un “tonto”, non una testa quadra, non conosceva dunque l’alfabeto “ellenico” di tal greci “grettissimi” di testicoli, e aveva sposato, di suo sincero “cavallo”, una campagnola con più classe della tua troia, una della “Bocconi” e tanti “bocchini” ai “dottori”. Mio nonno forse era uno spastico ma ti ficcava di svastica!
Sì, meglio il volgo degli “elegantoni” volgari. Mio nonno, pur non sapendo far di conto, era un conte, gentile e affabile, principesco nel portar (ris)petto a chiunque. Anche se spennava i “polli”.
E, se gli rompevi il “coglione” che gli davi, ti tagliava l’uccello. Appendendolo in macelleria assieme alle “tacchine” del tuo “salsicciotto”. Sì, mio nonno non “pendeva dalle labbra” di nessuno/a, ma comunque ebbe due figli, fratelli di sangue…
Io e mio nonno siamo uguali. Io ho più cultura e forse, nella vita, anche più “culo”, ma guido una Twingo, versione contemporanea del Maggiolino.
L’altra sera, ero (in)fermo al (sema)foro. M’affianca uno col Ferrarino e mi “tromba” di sfottò mentre stavamo aspettando il “rosso”.
Rideva da matti, dandomi del “matto”, intanto accarezzando di “fringuello” la sua “(l)o(s)ca”.
Scatta il verde e gli dimostro che il suo Hulk “edonista” del volermi lasciare, appunto, “al verde” e arrabbiato, è una boll(ett)a di “sapone”.
Sapete perché? Con la sua macchina, mi ha bruciato…Ma non ha calcolato il mio Sean Penn di This Must Be the Place. Molto Taken…
E adesso ha una paura “boia”.
Cosa c’entra questo con Birdman, con le passer(ell)e e coi “passerotti?”.
Ora, vi cito un (est)ratto del mio prossimo libro…
Nella mia dimora, non uso le stufe, mangio però le caldarroste durante il mio eterno autunno.
Sì, il vostro capitalismo, soprattutto ideologico, ha partorito i vostri esseri informi e io invece son qui a informarvi che tal vostro comportamento porterà soltanto ad altri crematori forni e ad anime ammalate di povertà. Oh, sempre state a fornicare, a ficcar la torta e guai, miei schizzinosi tanto caldamente schizzati, se le (ciam)belle non riescon col “cubo”. Tanto v’entrate con la “dolcezza” ipocrita da “uomini” di “burro”…
Il messaggio è “forte” e chiaro…
Ora, prendiamo questa clip e osserviamo come la gente “vigliacca”, “senza palle”, s’emoziona quando appare Mike Keaton e quando sfila il grande Ed Norton.
Vi svelo la verità di questo mondo. Oltre al Cinema e alla poesia, in questo mondo non c’è altro. Me ne sbatto dei tuoi ricatti da ricotte per farmi cotto.
Se non “accetti” questo, sei un mostro.
E io, come mio nonno, ti mangio a colazione.
E la clip dove sta? Nel tuo culo, no?
Clap, clap, che inchiappettata!