Killing Season con De Niro & Travolta, le “stagioni fredde” di questo racconto “vendicativo”, la tragedia è (in)finita, non son (s)fin(it)o né finto, ditelo a chi ancora “spar(l)a” e non ha imparato la lezione a mena… dito

di Stefano Falotico

Killing Season De Niro

I cambiamenti mi han sempre affascinato, lo squamarsi della mia anima che, nuotante e nottambula in tal vita mesta, navigando fra mille mutazioni d’umore mio “birbante”, cavalleggero e poi “p(r)es(s)ante, fra l’angosciarmi, il san(t)o spaccarmi di tante rabbie e poi addolcendomi sempre (in)fermo, viv(addi)o ché non voglio star triste-mente (a) compos(i)to di sovrastrutture stupide da troppi “studi”, bensì lucido e ludico come ogni giovinezza an(s)imante che si rispetti e non bada molto al pettine, un po’ m’allevia d’ancor spesso (s)trillante malessere quanto m’incanta in uno scatenato rivolo d’emozioni commoventi.

Qualcosa è successo, e io non so cosa. Il tempo affievolisce le ferite, ma la vita resta una guerra e ancor qualcuno, recidivo a non ammettere la sua passata colp(evolezz)a e i suoi sba(di)gli d’aver vistomi ma(ia)le, vorrebbe “arrestarmi” perché rimango, nonostante “tutto”, immarcescibile, non marcio eppur ribelle, in marc(i)a da “senza pelle”. Sì, desidera marchiarmi, le palle tagliarmi, adora i marcamenti a zona. Sono un marcantonio? No, non posso fargli paura ma solo fargli capir… volevo… ove lui azzardò d’azzannare per tarpar le ali del mio (sor)volare.

E deve ammetterlo:

io so’ bello senza (ri)medio, anche se po(ve)ro in canna e di poco stipendio, mica un porco come questa mer(da) diceva. Eppur solo una volta ho fumato una canna. Lui “se ne sbatte”. Meglio la cannuccia, meglio ancora se lei te lo “ciuccia” e a uno stronzo così devi far il culo.

Assolutamente. Ora, ha stancato. Le ha “stracciate” e merita che lo stracci. Che lo macelli. Ha finito questo psicotico che rigira il coltello nella p(i)aga.

Non lo (in)castrerò di “uccello” ma si beccherà lui, il becchino alle anime altrui, la gattabuia. Animale!

L’ostinazione delle persone guerrafondaie della tua anima… è (os)cena del cretino che, sì, insiste perché non vuol mollar l’osso duro.

Allora, di nuovo in tribunale c’incontreremo.

Perché, dopo tanti libri e il patimento devastante da me sofferto a suo (ri)torto, sembra che tali mentalità sian “durissime” e non voglian, nonostante le carnali sempre lor “vogliose” bambin(at)e, confessar il mal… non ancora tolto.

Non compresero i poeti ma vollero comprimerli.

Stavolta, non mi reprimo.

Premete, ancora una volta hanno spar(l)ato.

Ancora hanno premuto il grill(ett)o.

Non credo che Killing Season sia un grande film. Ma non è così “impresentabile” come alcuni… dicono.

Ed è molto bella, invece, la par(ab)ola di De Niro sul “prete”. Con Travolta che risponde:

– Non l’ho capita…

Cosa invece impariamo da questo scritto del sottoscritto?

Che la guerra fra me e una famiglia di tardi, eppur dinamitardi, è appena (ri)partita.

Ma, stavolta, si troveranno in aula uno così. Si chiama vostra min(chi)a vagante.

E finalmente verrà f(u)ori…

Killing Season De Niro Travolta

 

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