“Eyes Wide Shut”, Review

Animati di avventure! Evolvi, siamo solo animali in tal umana condizione!

Eyes 4 Eyes 3 Eyes 7 Eyes 6 Eyes

Ci sono attimi indecifrabili nei corridoi turbolenti della memoria, a specchio di nitori selvatici, scaturiti dal buio delle tenebre risplendenti. E, in quella fatale frattura, dirompente la coscienza mnemonica s’aggroviglia in maceria estatica. Un prodigioso e arcano brivido, come un rapporto sessuale, peccaminoso ché non lo è mai in quanto l’innocenza verrà sempre macchiata d’avida Bellezza, anche quando si scarnifica in glorificati, orgasmici battiti mordaci.
Mi “spengo”, rifletto a evocar la dolce sobrietà delle sue mani, impetuose nell’attorcigliare il maschio di lì irruento e zampillante in “cloro” puro sul diamante scalfito d’affinarlo in muliebre ventre maturo.
Di come Lei, porgendo la bocca delicata, sospirò sangue in me sventrato di abrasione rinascente. E peccammo!

Ella, con sublime tatto, in ogni senso materno accudì l’intimità del segreto denudarmi ad altera scoperta.
S’inginocchiò beata, in gemito già sofferto per “mortificare” il mio nervoso corpo fremente.
E morse libidinosa il collo, sgorgandomi nelle labbra umide, insaporite di docile virilità mia segregata e da Lei flemmaticamente violata alla liet’agonia nostra. Leccò di grazioso gusto il prepuzio, e s’iniettò a magnificenza di già Donna, Lei ch’era soavissima per ammorbidirmi in litania d’ardimentoso, furioso amplesso. Concupiscenza… di danza lenta scandì il respiro in cullarci combaciati, io a guair “timido” e Lei sguaiatissima, urlante a inferocirmi nel silenzio del bosco.
Avviluppò il mio nascituro a spietato sverginar d’esperita femmina fiammante. Focosa, incitò il dolore dell’an(s)imo, e m’incupì per sempre nel viral, sensualissimo gioco delle maschere “adulte(re)”.

Ci spalmammo poi sonnecchianti in gracchiare vita ed esuberanza luminosa, anche se la Luna si attardò ad albeggiare. Ma forse m’avrebbe sottilmente tradito, inganno futile della mia “ingegnosa” fantasia o proibite, torbide rivelazioni a detonare per adombrar la purezza mia oramai d’eternità estinta. Bramosa è la Donna, e l’Uomo n’è giogo, a suo dileggio per letti infami o di sfamate altre irrefrenabili libagioni come il mistero esistenziale che in noi “aleggia” attorno a questo legiferante e mortal “sonnifero” ch’è la strada…

1. Coppia di coniugi per una festa “normale”. A elevazione del culo monumentale di Nicole Kidman snocciolato di musica minacciosa, di classico incendiarsi nel Kubrick “cimiteriale”. Sì, ogni suo capolavoro è un epitaffio fra il sardonico, l’analisi fredda, il futuro esser profetico, turba e stuzzica la vista, c’imbriglia in greca, classica eleganza… ch’eppur nuoterà in arabesco intreccio. Lineare la trama poi si spezza, recisa è dubbiosa e a irretire, di retrospezione indaga nell’ignoto.

2. La festa profuma di gelosia nell’abito del corteggiatore brizzolato.
Tom osserva, spaurito s’arrabbierà… piangendole amore esigerà una confessione a spezzargli il Cuor. E di liquori annegherà quando calerà (in) incognito.

3. La Notte è un doppio sogno. Tom precipita nell’incubo inaspettato della sua educazione perbenista. Anche solo una fantasia lo (di)strugge. E s’inventa “pornografo” della sua anima.

4. All’orgia, i “cannibali” deridono la sua ingenuità, modelle Escort in tanga su Frank Sinatra e incenso da Carnevale di Venezia. Fanno paura. Solo occhi, solo tremore, svelarsi e la tua mask cola vergogna. Son(n)o, fuggi! Sbranano, sgrana!
Ma le grane non ingrani, la pioggia è serenità della Notte te(r)sa?

5. Cos’è successo? La Notte è stata una violenza alla tua “Lolita”, Tom. Solo per inventate storie di Sesso.

Ma la fedeltà coniugale è un’altra vigliaccheria.

P.S.: quasi dappertutto, si continua a scrivere Bill al posto di Will. Tom è Will, il Dottore William Harford.

Questa è la dicitura.

Questa è la vita. Che vi piaccia o no, non sempre è come la immaginiamo.

(Stefano Falotico)

 

Lascia un commento

Home Another bullshit night in suck city “Eyes Wide Shut”, Review
credit