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Heart of the Sea, le origini del mio Moby Dick, la balena bianca contro l’ottusità degli Achab

IN THE HEART OF THE SEA

Molta gente non conosce il capolavoro di Herman Melville, parabola filosofica d’incommensurabile metafora, ove Achab, il capitano “storpiato”, s’accanisce contro la libera purezza di Moby Dick, perché non solo ritiene che sia stata la causa della sua rovina fisica ma pen(s)a che sia, come il Palantine di Taxi Driver, l’inizio e la fine d’ogni sua altra, perenne, insosteni-bile sfiga. Al che comincia una guerra quasi psicologica con la balena, perché vuole non solo ucciderla, ma proprio eliderla, umiliare, scalfire, distruggere, amputare, mutilare, atrofizzare, spaccare, punire!

Insomma, questo Achab assomiglia tanto a una famiglia di poveri matti che, da an(n)i, persevera severa (sai, che sedere) a perseguitarmi, e qui ve ne narro la (croni)storia, a memoria dei posteri(ori). Sì, salvatevi il culo da certa gentaglia, “buona” a parole e d’altrettanto ferenti parole a rigirar il coltello nella piaga, insistendo nella lor bieca, ottusa, cafona belligeranza ipocrita.

C’era una volta un panzone che, fiero e “fiera” della sua crassa, pasciuta pinguedine, soprattutto mentale, quindi un demente, volle me marchiare di “demenza”, invidioso della mia assoluta libertà psico-fisica ed economica, per castigarmi, (in)castrare, macellare e d’uccello tagliare.

Eppur il “pisello” va, no, scusate, volevo dire il mio “pivello”, alla faccia e alla “feccia” del suo poverello.

È cascato di iella. Ahia!

Sì, un miserrimo. Quale atrocità può essere peggiore di un “adulto”, o chi si reputa ta(g)l(iant)e, che sceglie un giovane per deturparlo della sua giovinezza, infangandolo di calunnie, accusandolo di malattie mentali e di (o)nanismi “pericolosi?”.

Eppure, come sa Sean Penn di Sorrentino, certi nazisti non son ancora scomparsi dal nostro mondo e dal lor solipsistico, (ba)lordo, di viver “modaccio”.

Così, dopo aver assalito la mia coscienza, ritenuta troppo pura, ché “mi” dovevo “sporcare” e non far il principe, scopando, trombando e non menandomela con Paul Schrader e Dostoevskij, ora, dopo un’altra mia (re)azione attaccante la lor trincea “difensiva”, (s)fatta di alibi e tristi/e albe finto-culturali (eh già, questo/i si spaccia-n per gente di “sapienza”, celando la vera, vitrea identità da porcellone/i), è “sua” signor(i)a che mi denuncia per “stalking”.

Non pago del già commesso orrore, un madornale errore “giudiziario” perpetrato da “tanto (giudi)zio”, vuol farmi passare ancora me dalla parte del torto. Costui è un tor(chi)o.

Semplice(de)mente, mentina, testolina che basa tutto sulla “forza” dei testicoli, un porco.

Ma fra qualche giorno pubblicherò una mia nuova, letteraria opera, rovinando così il fegato delle “tranquille” sue (loro) ore lorde, delle lor cer(tezz)e bacate, da me nuovamente, fottuta-mente bucate.

Pulisca il bucato!

Sono un simpatico “idiota”, un genio enorme del Bene e del “mare”…

E ricordate, lupi degli oceani: gli stronzi galleggiano, le merde finiscono prima o poi, se non in galera, di nuovo in (pro)cesso.

Eppure gli avevo detto di essere Orson Welles della versione con Gregory Peck, cioè un “mostro”.

 

di Stefano Falotico

 

Venezia Morte amour, quant’è bello il Sole dell’uomo al sol(d)o del suo “sale”

Madalina Ghenea

Mareggiate, la barchetta sfila soave e la cantilena grida tonante la malinconia andante fra tanti ipocriti e cerulei viandanti, prosciugati oramai nell’anima, sol le “stelle” di Hollywood amano ma non m’incantano perché io bevo il brodo col dado Star, lontano dalle passer(ell)e e da questi fatui baluardi. Sempre per qualche diva, nella lor “Youth”, sbavano, cosicché in piscina, mentre nell’acqua, non marina (Ripa di Meana) bensì di cloro lontano dai cori, piscio e scoreggio a malincuore, m’appare tutta ignuda Madalina per il mio “mandolino”, e qualcosa, da sotto, da “ino” a “(cogli)one”, nano e onanistico per questo culetto bello bello, si “alza” rizzo da mandrillo birichino, di uccell’ canterin’. Eppur “non mi smuovo”, pachidermico nonostante l’attizzante sua epidermide, ripenso a quando al Lido fu proiettato Cop Landah, che grande, panzuto Stallone a fottersene nonostante il suo “storpio”. Sordo e inascoltato dai “furbi”, un gran “Casinò” fece a quelle feci. Poi, ammirò il fiume Hudson con le sue felci. Quante stronze femmine, quanti o(r)moni in questa vita che non è affatto rose e fiori. Eppur me “lo” sfioro, delicatamente” lei è un gustabile foro. Sono un cattivo tenente, questo “mio” mi tengo. E state tutti/e attenti.

Così, fregandomene della beast of no nation, Madalina vi porgo in Cinemascope.

Ma il dubbio da “mercante” rimane. Quale cane se la scopa?

Qualcuno “lo” sa(le).

Tal mio scritto si chiama delirio dell’ammosciato.

Sempre meglio di quelli “tirati” a “lucido”.

di Stefano Falotico

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Daredevil, la serie Marvel capolavoro di Netflix, (as)saggino, un altro assassin(i)o

Danz’acquatica d’uno spettro “raggomitolato” nel suo (ar)can(o) esistenziale, fantasma traslucido di creaturale bontà ambigua nel “bel” mezzo degli orrori moderni, tra periferie “sciupate” delle angosce notturne, un vag(it)o… e altro dark vampiresco. S(c)ale… nel suo firmamento “stellato” d’imprese azzardate, salvare dalla malvagità degli “orchi” i bambini sfortunati, prede già dei lor demoni interiori, come la sua dostoesvkijana “scissione” fra uomo “normale” e recettivo iper-sensitivo “cieco” e dunque più vedente dei morti non viventi. Cala la luna nella lugubre sua (co)razza sol mascherata d’un qualunque “idiota” precipitato nel circo della società e della sua foll(i)a predatrice. Aspetti ogni episodio col fiato in gola, perché i Murdock respirano emozioni, sopravvivono e si rialzano, ballan freak in questo parto malato del mondo mai nato.

di Stefano Falotico

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Un imbruttito De Niro per Beautiful a Broadway, pelato perché già Bernie Madoff

Ecco De Niro che fa piacevole visita alla compagnia teatrale bella.
Rasato e ingrassato perché sta, proprio in questi giorni, girando il film The Wizard of Lies, in cui vestirà i panni del fraudolento delle frodi finanziarie più bugiarde e truffaldine, Bernard Madoff.

Sempre magnetico nonostante il trucco abbruttente, camaleontico di razza.
Ammiratelo!

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Alle mascher(at)e del Festival di Venezia, preferisco il mio can(to) da Mercante, (ridon)Dante

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Attorno al selciato del mio cam(m)ino, in tal vi(t)a impervia d’erosioni e scrosci “artificiali” d’una immaginazione senza fronzoli, dalle ribalde ali “smagrite” e stanche, arranco, sognando un vascello colmo di pirati e un galeone da “dipingere” nella tiepidezza della mia nostalgia mai doma né rassegna(ta) delle stampe.

Da tempo, sì, infatti, ho un sogno ossessivo che mi perseguita. Al “chiarore” spettrale della Luna nera, quando il suo plenilunio, così d’incubi foriero, mi (s)f(i)ora, molto prima della schiarente, robustamente schierata, schienante, fatal aurora, vedo nella mia fase REM Jack Nicholson, in pensione, in pena, che, nella sua vasca idromassaggio da bagno, gioca con le paperelle, sguazzando nella sua noia arrabbiata, ulula, sì, se le paperelle nel “lago” del suo corpo intanto bagnato non nelle stessa di(re)zione si muovon di lor versi fatati. Un plof fatale e Jack urla come un animale!

Questo è un vero verso: all’onda naufraga del mio cele(b)re destino, cavalco un divertito delfino, (s)finendo (s)mor(t)o su una spiaggia del Lido, ove Bill Murray afferma che il “suo” miglior film è Ghostbusters e invece, nella lost in translation di sbagliati somewhere, rinnega Lo sbirro, il boss e la bionda, ripudia il suo “atroce”, magnifico, irraggiungibile Ricomincio da capo e m’induce, rattristandomi, a prender coscienza che anche lui al commerciale s’è facil(ment)e svenduto.

Orson Welles, ove sei adesso che i battiti delle mie ciglia, increspate come il mar più mosso e profondo, an(s)imandomi di rimpianti frangenti e di polvere mia franante, genialmente mi rendono un terzo uomo che prediligerà sempre alle belligeranze del falso progresso odierno da orologi a cucù una guerra per la conquista d’un aldilà buddistico?

Solite passere(lle) di donne plastificate, in figa(te) e indiana fila impomatate con uomini di fil(ett)o, superbi del lor trucido cor(p)o ammogliato al mol(l)o dei luoghi comuni. E la Critica non ha più valore! Anguilla, se ci sei, punisci questi viscidi!

Film d’ogni razza e religione della però peggior specie, mischiati in un crogiuolo “programmato” da squallido Concorso. Meglio il Canal Grande e lo spuntar d’un (in)aspettato squalo. Ché tutto/i si magna!

Ehi tu, donna, leva le “ancore”, ancora, dai.

Tu, uomo, pigliati una penna e lascia che il “gabbiano” tuo, col vento in “poppe”, forte si rizzi dritto ove si alla(r)gano.

Così, nel pen(s)ar patetico, so(no) quel che (non) dico, bisbiglio, origlio, borbotto, ti do una botta e via…

Ove la barca va, lasciala andare.

 

di Stefano Falotico

 

Sarà il grande, mio amato Hamlet Kenneth Branagh a dirigere Artemis Fowl

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Variety-zzandoci!

After spending years in development limbo, Disney’s adaptation for “Artemis Fowl” may have found new life.

Sources tell Variety that Kenneth Branagh has signed on to develop the property and is attached to direct an adaptation of the popular YA novel for Disney, with Irish playwright Conor McPherson in talks to pen the script.

The project is still in early development as McPherson has yet to close a deal to adapt, but signs are pointing to in the right direction for the film to move forward.

Written by Eoin Colfer, the series follows the brilliant and cunning 12-year-old eponymous criminal mastermind Artemis Fowl II, whose plot to extort gold from the secret Fairy People puts him directly in the cross-hairs of some of the most dangerous creatures on earth. Over the series, Fowl becomes a sort of antihero rather than a full-fledged villain, often having to work together with the fairies to stop a slew of treacherous megalomaniacs.

Harvey Weinstein and Branagh are attached to produce.

Judy Hofflund is attached to exec produce. Julie Oh is overseeing for Weinstein while Tendo Nagenda and Jessica Virtue are overseeing for Disney.

Branagh is currently on board to direct a remake of “Murder at the Orient Express” for Fox. He is repped by WME and Becca Kovacik and Laura Berwick.

The Tracking Board first reported the Branagh news.

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De Niro & Anne Hathaway al Press Day di The Intern

Una raggiante Anne e un Bob leggermente sovrappeso ma comunque in forma mentale, con qualche chilo in più perché sta interpretando Madoff, come recentissimamente vi annunciai.

Gustiamoli in questa adorabile immagine nuovissima, fresca fresca di giornata e di gioia.

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