Monologo di Grande Bellezza
Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c’è l’altrove. Io non mi occupo dell’altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco.
-Jep Gambardella
-Jep Gambardella
A Dangerous Method: adoro Robert De Niro in quanto “clon(azion)e” di Bickle il “becchino”, di Noodles il nudo e soprattutto di Louis Cyphre, di mia Gara, io sono le cascate del Niagara, “cari” cascamort(arett)i da mortadelle…
Sì, sono uno stronzo appetitoso e da macellaio ti appendo al “chiodo” da tamarro. Sono una merda amarognola che crede all’amore speranzoso quanto i miracoli fallimentari della Madonna di Medjugorje, da me “ribattezzata” dei patetici da cicorie.
Schiaffami pure sul naso il pomodoro, io De Niro adoro, in quanto questa è la mia storia e tu non puoi contestarla, altrimenti da me riceverai solo testate e pochi “attestati” di stima. Io ti (ar)renderò flaccido… e piegato dalla più vulnerabile atimia, e me ne fotto platealmente dei tuoi meccanismi di difesa da timido buono solo a coltivar rancori e tigne. Io (ti) spingo e ora t’imbavaglio. A ungimento di te, untore, che udirai le mie ire di gran sapore. La tua testolina, peraltro già annacquata, io insaponerò e poi di “colori” sciacquerò nella detergente varichina su mia… delle valchirie. Oggi sono vampiro, domani d’altra era e ieri quel che fu(i) già trapassato anteriore nel tuo posteriore. Dove pensi di fuggire? Ti addomesticherò con garbo e senza garze, caro ganzo. E poi ti sfilaccerò come una fettina di Manzotin. Perché, solo davvero “gelatinato”, sarai (s)pettinato dal mio sorriso non tanto “brillante” gelatello, da leccatine dei tuoi “avvenenti” labbrini per le sciocche cocchine, caro Leprotto, ma a punizione delle scopate con quelle di ciuffo acciuffate nella tua “gagliarda” brillantina del cazzo. Dove credi di scappare? Io ti acchiappo e te lo metto nelle chiappe. Chiama pure la pulizia e finiremo, assieme all’ambulanza tua funeraria, d’inacidirtelo con tanto di “mozzarella” in faccia… e insalata. Quindi, ti spolperemo da salame.
Io ti devasto, ti apro il cranio e, dopo avervi cagato, di euforica pisciata ti vendo come shampoo al mercato ortofrutticolo in cui sarai barattato in cambio delle tue “limonate”.
Ecco la ce(d)ra(ta)…
Odiami, offendimi, coprimi di (ver)gogna, attenta alla mia “verga”, ma io sono il Verbo e tu devi stare solo attento. Io comando di ordini da cattivo tenente e rabbonisciti, a petto in fuori e “panzona” dentro sull’attenti, se non vuoi che ti sfondi i polmoni oltre ad averti “risanato” le ferite dei tuoi già fiacchi polmoni. Io ti prendo per i coglioni e ti faccio… rotear come una banderuola, oh oh, mio trombone. Ascolterai il rombo del tuo(no) a fracassartelo di tutto “core”. In coro, elevatemi in tanti aromi ecamaleontici troni come De Niro, l’alto figlio di puttana che non ti lascia scampo(lo). Io sono scapolo e di scalpo. Ancora scappi e vuoi scopare? Giochiamo alle mie carte! Con tanto di bastone a mia corona!
Sì, sono il Re di Roma. E tu invece la lupa del mio rubarti la puttana da cui mungi e dalla quale “estrarrò” il latte dello spomparla.
Tu, povero menestrello del tuo uccellino nelle passerotte, quando mai sognasti di voler ammazzarmi? Fu la sciagurata pazzia del tuo attimo che, per sempre, rimpiangerai. E pigerò su di te, neanche in pigiama, in quanto umiliato nello svestirti a ossobuco, affinché vendemmierai l’uva della tua “volpe” col Diavolo a ficcarti di corna, accecandoti, dunque bucandoti le corna dopo averti sbudellato a sanguinaccio del suo Satanasso! Cornuto, dove son sparite le cornee del tuo “veder oltre?”.
Tu non sapevi nulla di me e mi accusasti d’esser dolcino come la morbida cremina, non di risma della tua crème, caro “caramello” da belline belanti e Nutella slinguazzante. Scambiasti un genio per un merlo e dunque tale punizione vigorosa e implacabile ti meriti nell’an(n)o di Cristo nostro Signore di chi, a differenza di te, non vive da Cam(m)el(li).
Io ti sarò “cameo” ad apparizioni violente come Max Cady, ti spaventerò a fuoco lento e il terrore della tua tragedia ti perseguiterà finché morte non ci s(e)pari.
Te la sei andata a cercare. Quante volte t’avevo avvertito di rispettarmi? E di obbedire alle mie scelte?
Io ho sempre superbamente odiato la tua vita da fighetto, mezza calzetta.
Chiamami Dio. O Diavolo se preferisci. Chiama soprattutto la Croce Rossa!
L’importante è comunque che strisci. Il Verbo al tuo verme!
Perché quando poggerò i miei piedi caprini sopra il tuo “capo”… ecco, piangerai come un matt(atatoi)o.
Io sono il Vangelo secondo Matteo!
Ti sono stato chiaro fascista di merda?
Terry Gilliam e il suo Don Quixote again
From Empire
Terry Gilliam told us last November that his his next project following The Zero Theorem would be his long-awaited Miguel de Cervantes adaptation The Man Who Killed Don Quixote.
“I’m going to try to do ‘Don Quixote’ again,” Gilliam said then. “I think this is the seventh time. Lucky seven, maybe. We’ll see if it happens. This is kind of my default position, going back to that. I actually just want to make it and get rid of it. Get it out of my life.”
Production on Gilliam’s “Don Quixote” actually began in 2000 with Jean Rochefort as Quixote and Johnny Depp in the role of Sancho Panza. Unfortunately, the shoot met with dilemma after dilemma and was never finished, although the behind-the-scenes of the troubled production did end up becoming a feature-length documentary, Lost in La Mancha, in 2002.
Now, Gilliam has revealed to Empire that filming is expected to start on September 29 on the Canary Islands.
He has also brought on Spanish producer Adrián Guerra (Buried, Red Lights, Grand Piano). “He’s really smart, loves movies,” said Gilliam. “He’s young enough to still love movies. But we’ve still got to cast it and get the money but other than that, that’s the deal.”
He added that they’ve rewritten the film numerous times for new casts. “We keep rewriting the script each time, too, so it’s a slightly different film each time. It’s the same film but the details change. Maybe it’s better, it’s certainly slightly smaller to fit into the new clothing we wear. Which are cheap clothes these days.”