No tweets to display


Robert DeNiro & Danny DeVito Film in Queens – The Comedian

Meravigliosa, inedita accoppiata per il nuovo, spero, capolavoro di Taylor Hackford, The Comedian: Robert De (staccato) Niro con Danny (tutto-attaccato) DeVito.

Robert DeNiro sports a fedora hat and goatee for his latest movie project ‘The Comedian’ in Queens, New York on February 22, 2016. Filming alongside is Danny DeVito in the borough of Queens, NY.

Danny+DeVito+Robert+DeNiro+Danny+Devito+Film+3QRdn7hgbqJl Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+yt6GbPzAT-9l Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+GJ-UbO1lQ46l Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+lw_Gj3Y89nol Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+givf1bBCh1Jl Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+u_zp2Hyn9JRl Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+lPaM2wQ5G-xl Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+W-deakq2qxvl Robert+De+Niro+Robert+DeNiro+Danny+Devito+JKNZz_w-csql

Cb1Ve1XW4AENbyK

 

La tremenda plastica facciale di Ray Liotta, Mickey Rourke number two, la vendetta delle rughe

Povero Liotta. Anche il grande goodfella ha fatto il cattivo bravo ragazzo e si è rifatto malissimo il viso.
Non basta la bella figlia, a suo fianco, in queste foto, a ringiovanirlo e a salvarlo dalla figuraccia di un figurino macellato in un volto disfatto.
Che orrore la chirurgia plastica! Orrore, non si può vedere!

Ray+Liotta+22nd+Annual+Screen+Actors+Guild+1GJYOrahzXpl Ray+Liotta+22nd+Annual+Screen+Actors+Guild+85fMRjfgVPpl Ray+Liotta+22nd+Annual+Screen+Actors+Guild+rn9caYgDxWOl Ray+Liotta+22nd+Annual+Screen+Actors+Guild+W2dBUvd9L5Pl Ray+Liotta+22nd+Annual+Screen+Actors+Guild+1DNySFljYzql Ray+Liotta+22nd+Annual+Screen+Actors+Guild+T_gjBp7SgODl

 

Al Pacino Joins Cast of Somali Drama ‘Where the White Man Runs Away’ (Exclusive)

Secondo THR, ecco il nuovo film con Al Pacino, dalle riprese imminenti. Scatta il gong, no, il ciak, ah ah ah!
Perché riportare, copia-incollandola dalla rivista suddetta online, la notizia (in) originale? Per essere appunto am(m)ericani,
anche se il film si girerà in parte, oltre a New York, anche in Africa.

Al Pacino

9:22 AM PST 2/11/2016 by Tatiana Siegel

‘Captain Phillips’ star Barkhad Abdi and Melanie Griffith also are joining the drama, which marks Brian Buckley’s follow-up to the 2015 Sundance hit ‘The Bronze.’

Al Pacino has signed on to join the cast of writer-director Bryan Buckley’s Where the White Man Runs Away.

Captain Phillips star Barkhad Abdi and Melanie Griffith also are joining the drama, which marks Buckley’s follow-up to the 2015 Sundance hit The Bronze. Evan Peters (X-Men, Kick-Ass) already is onboard to star as real-life rookie journalist Jay Bahadur, who wrote the best-selling book The Pirates of Somalia.

Pacino will play the role of Seymour Tobin, a fictitious Vietnam War correspondent whose passion for telling the uncensored truth far exceeds the battlefield. Abdi, who nabbed a supporting Oscar nomination for playing a Somali pirate in Captain Phillips, won’t be playing a bandit of the African high seas this time. Instead, he will portray the translator who helps Bahadur navigate Somalia. Griffith will play Bahadur’s eccentric, loving mother.

The project has a Captain Phillips connection beyond Abdi’s casting. Bahadur famously interviewed one of the pirates who later hijacked the Maersk Alabama, which was the subject of the Tom Hanks-led film.

Pacino most recently starred in Barry Levinson’s The Humbling, the Dan Fogelman-directed Danny Collins and the David Gordon Green-helmed Manglehorn.

Production on Where the White Man Runs Away begins this month in New York and will move to Cape Town, South Africa, in March.

 

 

Criminal (2016 Movie) Official Trailer – “Remember”

Criminal Poster

The story of the right man in the wrong body. In a last-ditch effort to stop a diabolical plot, a dead CIA operative’s memories, secrets, and skills are implanted into an unpredictable and dangerous death-row inmate in hopes the he will complete the operative’s mission.

 

2016 amfAR New York Gala – Inside, Robert De Niro, Leo DiCaprio, Harvey Keitel & Weinstein, Jay Z, Uma Thurman

Come stai, amico?

Come stai, amico?

Un tempo scopammo, ah, lo sbirro, il boss e che B(i)ON(d)A

Un tempo scopammo, ah, lo sbirro, il boss e che B(i)ON(d)A

Noi abbiamo sempre Voglia di ricominciare

Noi abbiamo sempre Voglia di ricominciare

Io scrut(in)o

Io scrut(in)o

Siam i tre porcellini, De Niro è anche lupo, di barbetta ispida, Ezechiele

Siam i tre porcellini, De Niro è anche lupo, di barbetta ispida, Ezechiele

This life, my boy...

This life, my boy…

Due miti

Due miti

Robert e signora Hightower al tavolo

Robert e signora Hightower al tavolo

Uè, casino facciamo?

, casino facciamo?

Beffardo, di profilo adunco

Beffardo, di profilo adunco

Ciiis!!!

Ciiis!!!

 

Nonno scatenato (Dirty Grandpa), recensione in anteprima

 

Qui è la fiesta? Si tromba, si drinka, si pompa?

Qui è la fiesta?
Si tromba, si drinka, si pompa?

Ebbene, ho visto in anteprima Nonno scatenato, e posso affermare, dopo averne “squadrato” ogni scena con puntiglio oggettivo e chirurgica “vivisezione” esegetica, che questo film, così “linciato”, massacrato “vivo” dalla Critica statunitense, questo film accusato addirittura di essere un insulto e un’offesa orribile non solo alla Settima Arte ma all’umanità tutta, questo film neanche “solamente” stroncato, bensì coperto dei peggiori appellativi, quali ad esempio, nefasto, abominevole, osceno, imbarazzante, immondo, razzista, “pedofilo” (eh sì, anche questo aggettivo è comparso in varie recensioni targate USA), stupido oltre misura, aberrante e “mostruoso”, a me non è affatto apparso così, né tantomeno “scandaloso” oppure inguardabile. Sì, Pete Hammond di “Deadline” l’ha lapidariamente liquidato con un netto “è il peggior film della carriera di De Niro (e probabilmente di chiunque altro attore, oltre ai partecipanti, fra cui il co-protagonista Zac Efron, ne fosse stato coinvolto)”. Un utente Twitter invece lo definisce semplicemente disgustoso ed è rimasto scioccato che la pellicola, pur essendosi presa un R Rated, sia passata al vaglio della censura, superando la “prova” di poter essere diffusa appunto nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

Il pubblico, va detto, s’è invece parzialmente schierato a favore del film. Pur non entusiasmandosi più di tanto, l’ha trovato esilarante (hilarious), godibile e un passatempo per nulla fastidioso o impresentabile, così come anche rimarcato dal prestigioso sito di reviews Awardscircuit, che l’ha ritenuto, certamente non fine art, ma un guilty pleasure a cui va ammessa la sua “sana virtù” di essere solo quello che voleva essere, un innocuo, anche se un po’ “sporcaccione” divertissement demenziale in stile Porky’s.

Critici ancora più cattivi hanno invece ancora e inoltre, in massa, così avviliti dallo spettacolo “terribile” che hanno visto, allestito quasi dei memoriali funebri sulla carriera definita oramai finita, “defunta” e appunto inzozzata da questa macchia indelebile e gravissima di De Niro. Marchiando a chiare lettere che la sua legacy, la sua reputazione insomma da attore due volte Premio Oscar e leggenda vivente, è stata, con quest’ennesima pagliacciata, definitivamente e irreversibilmente distrutta.

Tutto ciò mi è sembrato, ripeto, dopo aver visto il film anch’io, un’esagerazione, questa sì, triste e moralisticamente (s)corretta. Un’altra prova evidente che “scherzacci” di film come questi, nell’era del buonismo mieloso e del “volemose bene” a tutti i costi, non vanno più giù ai puritani della Nazione a stelle e strisce.

Ora, arriviamo al punto. Esordio alla regia di Dan Mazer, sceneggiatore di molti film-“fenomeno” con Sacha Baron Cohen, fra cui Borat e la sua “creatura” Ali G, il film segue le “sporche” vicissitudini di un anziano vedovo, Dick Kelly (De Niro), il quale, appena rimasto vedovo, dopo il funerale riesce, a forza di “spinte” e pressioni, a convincere suo nipote (Efron) a seguirlo in un ultimo suo sogno, “fare sesso selvaggio” a Daytona Beach con una ragazza del college incontrata fortuitamente per caso. Tutto è incentrato sulla folle idea del nonno (si realizzerà?), e per due ore vediamo i due scatenarsi in balletti, in karaoke, in esibizioni mache e muscolose a torso nudo (già anche i vecchietti possono fare i “Tarzan”), in risse clandestine e in duetti dolceamari in cui impareranno, dopo tanti anni in cui non si sono mai davvero conosciuti, a confrontarsi e a “imparare” qualcosa l’uno dall’altro.

Ora, il film mi è, l’ammetto con spudorata onestà, parzialmente piaciuto ma, certo, non entusiasmato, ma posso dire sinceramente che non v’ho trovato nulla di così “offensivo” in questo De Niro “turbolento”, con gli ormoni arzilli e su di giri, che si “masturba”, che mostra il “pene”, e che alla fine, ma non rivelo altro, forse riesce a togliersi la sua “voglia matta”.

Certamente, è un film abbastanza pecoreccio e dall’umorismo di grana grossa ma non è “spinto” per niente, o molto meno di quello che dagli Stati Uniti volevano farci credere, tanto che son riusciti a indurre la Eagle Pictures, che distribuirà la pellicola il prossimo 16 Aprile, a cambiare il titolo tradotto che inizialmente era stato scelto per l’Italia: da Nonno zozzone, titolo “filologico”, siam arrivati al più scontato, generico e meno “infastidente” Nonno scatenato.

Scatenato che ha una doppia valenza in questo caso. Scatenato in quanto letteralmente incontenibile e poi perché il protagonista è De Niro, appunto, il “fu” Premio Oscar per Raging Bull.

Ho detto la mia.

 

di Stefano Falotico

 
credit