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Free State of Jones | Official Trailer | STX Entertainment

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Written and directed by four-time Oscar nominee Gary Ross (THE HUNGER GAMES, SEABISCUIT, PLEASANTVILLE), and starring Oscar winner Matthew McConaughey. FREE STATE OF JONES is an epic action-drama set during the Civil War, and tells the story of defiant Southern farmer, Newt Knight, and his extraordinary armed rebellion against the Confederacy.

Banding together with other small farmers and local slaves, Knight launched an uprising that led Jones County, Mississippi to secede from the Confederacy, creating a Free State of Jones.

Knight continued his struggle into Reconstruction, distinguishing him as a compelling, if controversial, figure of defiance long beyond the War.1511436_1007057906021000_1283575639349766455_n

 

Joy, review in anteprimissima e work in progress(o)

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Per ora, scrivo questo, poi la recensione crescerà una volta che nelle sale, anche italiane, il film uscirà.

Succosa anticipazione del primo Gennaio 2016.

Irresistibile abnegazione, volontà di ferro a romper le regole stantie d’una vita anonima, una donna “anomala” in questo panorama lynchiano di Diane Ladd e Isabella Rossellini spuntate dal cuore selvaggio di donne da soapopera.

Anarchia eccentrica “vorticizzata”, vorace, vertiginosa dentro le increspature languide d’un film sulla protagonista assoluta “accentrato” a sua maniera e acconciature, scentrato, “fuori fuoco” da una trama che delle verosomiglianze, delle coerenze, delle “narrative” compattezze, se ne (s)freg(i)a, come dico io, asservito, dopo la bizzarra visione, all’ammirazione di questa pellicola “incasinata”, colma e ricolma di digressioni (non) necessarie, di (s)cenette sbadate, importanti, di lapidari frammenti musicali ove i Rolling Stones “canticchian” da par loro la follia d’un mondo che adora le sognatrici, la cui “arma” è l’invenzione di qualcosa d’apparentemente inutile, la “scopa miracolosa”, il mocio che di “strazi” alla Cenerentola (ri)pulisca le briciole d’una vita densa, lacerata, intensa, indaffarata, spos(s)ata, ove il patriarca è invece lo schiavo d’una figlia più di lui determinata e frenetica, un De Niro ripescato nelle sue migliori smorfie di però romantica misuratezza recitante il vezzo d’esser una “macchietta”, il co-protagonista “invisibile” ch’eppur c’entra… molto o “sporco” in tal bislacca, non per tutti i gusti, storia “tirata” per le lunghe, troppo corta, di long beautiful shots d’un wedding strampalato, da famiglia “scalognata”, poi tanto fortunata.

L’orlo argenteo delle nuvole sta nelle riprese “a dolly” dell’incipit narrato dalla grandmother vecchia ma radiosa, la profetica visionaria del sogno, di questi spezzoni brevi a forma(to) diapositive in movimento.

Dagl’inganni e tradimenti alla solita American Hustle degli USA con le lor eroine “casalinghe”. Nessun bigodino alla Amy Adams ma capellli biondissimi sciolti e poi “fatti” a fiocchi di neve, d’una candidezza immor(t)ale che sconfigge le adulte cer(tezz)e di silicone o della CGI per ringiovanire Rudy/De Niro, ottusamente bieco eppur, sotto sotto, convinto che la scelta di Joy le regalerà (d)isperata gioia.

Il capolavoro di David O. Russell è il meno amato da una frettolosa Critica oltreoceano, preoccupata, perché mai, che l’intreccio sia nonsense. Ma Lynch è citato da me e da O. Russell a caso? Miopia del “dream” sba(di)gliato di “critici” senza la sua fan(tasia). O il loro Bradley Cooper a investire sul talento smisurato d’un regista, David come quello di Mulholland…, che gira per la sua 35mm aperta a panorami crepuscolari, a casette delle favole, degli orchi, degli occhi aperti luccicanti d’una Lawrence da Oscar nella sua folgorante essere scintilla d’attrice per due ore infuocate di “fredda” passione, di un greatsmall movie già da incorniciare fra i migliori “misteri” di chi lo scambierà sol per misero. Per un fritto misto “guastato”.

Gustate(velo), bruciate d’ardente “sfavillare” con Joy.

 

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(Ri)visto integralmente oggi, poco debbo aggiungere, in data 28 Gennaio, primo spettacolo al The Space Cinema, saletta poco affollata, un film che non si smonta, che va da sé venga sottovalutato, bistrattato, odiato per il tono fiabesco, ma Cenerentola è un capodopera e ogni epigono merita questo O. Russell, genio dal valore incommensurabile.

di Stefano Falotico

 

Christopher Nolan’s WWII Pic ‘Dunkirk’ Confirmed; Hardy, Branagh, Rylance In Cast – Update

Dal nostro sito di notizie cinematografiche preferito, la notizia del nuovo film di Nolan.

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UPDATE, 11:17 AM: Following up on earlier reports including one from Deadline this morning, Warner Bros has confirmed that Christopher Nolan’s next film is indeed the WWII Dunkirk evacuation project. It’s called Dunkirk, and Mark Rylance, Kenneth Branagh and Tom Hardy will be part of an ensemble made up largely of unknowns. Pic will be shot on IMAX 65mm and 65mm large-format film. Everything else is as our International Editor Nancy Tartaglione reported it earlier this morning.

PREVIOUS, 10:04 AM: The subject matter of Christopher Nolan’s next project has been shrouded in mystery, but light may have begun seeping in with revelations reported by French regional paper La Voix Du Nord. After the mayor of Dunkirk, France, Patrice Vergriete, earlier this month announced the arrival of an “American superproduction and a world-renown director” this spring, the paper says it has uncovered the identity of the helmer and the subject of the movie. According to the outlet’s information, it’s Nolan who is prepping a film about the World War II evacuation of Dunkirk which took place from May-June 1940.

This would be Nolan’s first directing foray into the war genre. He has stayed silent on details of his next film, which Warner Bros already has dated for July 21, 2017. Warner was mum again today when contacted.

 

“Vigile” di Natale, qualcosa di stupido, ma via da me le vere gioie, desidero una Joy alla David O. Russell

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Non ho mai compreso perché c’è la veglia pasquale, ma non quella di Natale.

Eppur, in tempi sospettissimi, vidi Natale, figlio di Beppe, falegname-agricoltore non di gran cul(tura), che “smadonnò” perché gli rubarono, nel p(resep)io, Gesù bambino col suo nudo e bel, fresco pisellino, così scaldato dal bue e dall’asinello di suo freddo fratello maggiore che, scendendo dalla “stalla”, non solo gli rubò la statuina più preziosa, ma “incensò” la sua cattiveria, rivelando a Natale che il Babbo dei re(g)ali… non esiste, è solo il pater familias che si camuffa in finte spoglie per non dei sogni i bimbi spogliare.

Così, Natale, ancora piccirillo, pianse e stette, aggrappato alla tetta di sua madre, sveglio tutta la notte, scartando però il regalo più bello, imparar cioè già a crescere in un mondo “adult(er)o” di bugie.

Sì, questo è il mio “A Christmas Carol”, ché solo un Dickens come me può amare Copperfield.

Essendo io un genio (non) conclamato, vituperato, inviperito, malignato dalle vi(per)e, son nato cinico e già sulla croce, quindi domani, giorno di letizia, baci & abbracci, di torte e tronchi, festeggio crep(itant)e sia la mia (ri)nascita che a ogni an(n)o si ripete, essendo oramai sfanculato da tutti/e, sia la mia sempre più (e)levata ascendenza biblica, da colui che non è più neanche in bilico per la “carne” arrosto, ma totalmente ascetico seppur agnostico, disgustato da chi, fascista, catechizza la gente per “evangelizzarla” al Credo di Adamo ed Eva, e perciò scettico, magnando una mela, diciamo che son-non sono trascendente, come Amleto rifletto sui complotti che mi tesero e, non però cambiandomi nell’animo, ancor puro, (s)porco e cand(dido), da commediante vivo d’emozioni san(t)e

Se la Madonna fu inseminata “artificialmente” da un Dio che, essendo oltre e più avanti coi temp(l)i, in vitro la ingravidò, perché io non posso sognare una Joy eterna di Jennifer Lawrence superba? Bona, bionda, pazza, strillante e “scopante”. Voi, sì, che scoppiettate di cenoni a base di porchette, dovreste invece usar meno le forchette, altrimenti, troppo pasciuti, perdendo il vostro fisico asciutto, sarete ancor più (ar)resi (s)magri(ti) dal fisco che vi accoltellerà come dei maiali. Che porci!

Per Natale, infatti, solo pesce e moltiplicazioni di “patate”, voi che le fornicate dopo tanto (non) faticare di ora et labora. L’oro, no, la mirra no, la birra eccome. Bevetene e mangiate(ne) e il miracolo della vi(s)ta vi si rivelerà a ogni (mal)occhio.

Solo allora, discernerete il senso della nostra (r)esistenza, ché vi sfugge, solo in questo giorno vi fingete, infingardi, più buoni, quando invece per trecentosessantacinque dì, includendo quello in più del bisestile, siete solo dei “buoi” a nulla. Cos’è questa melassa, basta con la Nutella.

Prendete la vostra donna e, sotto la neve, infiocchettatela con una canzone che dia “gola” a something stupid, rimate con lei per curarla dalle apatie, dalla sua atimia, il Cinema è fatto di attimi, di ritmi, di sprazzi e quello porno di “spruzzi”, altro che lo spumante, è fatta… di amor sentito e dunque cinematografico, perché solo davanti al grande schermo potrete vivere da uomini che sanno cosa son le lor cellule, questa è vitalistica celluloide. Jennifer non ha la cellulite! Uomo, sper(m)a!

Il resto è fantascienza, e ricordate: meglio Joy a Natale di un cinepanettone a Capodanno.

Parola del Signore.

Ora, st(r)ingetevi in un segno di pace, non leggete del terrorismo, mangiate un torroncino e sappiate che i terroni alla Mangano son meglio dei nordici, perché al nord v’è nazismo e gelo, a Natale fa più caldo che a Ferragosto, perché il mio cuore va a zoccole, quindi ama scopare!

 

di Stefano Falotico

 

David O. Russell: preferirò sempre le sue “lynchiane” JOY ai “risvegli delle forze” di massa(ie)

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Non è una provocazione, il mio interesse per l’awakening delle guerre stellari è parimenti “entusiasta”, esausto per meglio (ar)dire, a quello di una prostituta che, dopo mille cazzi in culo, è stanca di queste “avventure” al buio. Sì, Darth Vader ansima, è asmatico, il solito problema ce l’ha (secondo me, non vale un “cazzo”) Franco Battiato coi centri di gravità permanente quando bisognerebbe pen(s)are a quelli di recupero (a)sociale, ove gente priva di terra vuole essere “istruita” da questi “futuristici” film “progressisti” che incitano a spade laser per avere (as)petti co(s)m(et)ici da Brazil, eppur gli psichiatri impazzano e fan impazzire con le lor idee di “buonistica modernità produttiva”, la gente non ha solidi soldi ma li spende nei blockbuster, il terrorismo fa p(i)azza pulita, Renzi s’a(lla)rma, i soliti “igno(ran)ti” vivon in miseria e però perseverano, nel sedere se(ve)ri, a pigliarlo, l’uva passa pigiano, la gente pasciuta di pan(za) continua ad “arricchirsi” con questi “buchi neri” che io sfanculo per piacere di contro-“tendenza”, riesumano il povero vecchietto Harrison FordSolo come un (H)an… o, la gente vive nelle baracche e si ciba di Bacca, quello del Milan, perché Berlusconi li rincoglionisce a “bocce”, comprese quelle della Minetti, cari “in(s)etti”, con Mediaset Premium. Il canale ove paghi per vedere Hannibal 3, lo psichiatra psicopatico che appunto, in questa società, fa figo” e manzo. Qui, continuando così, su questa scia di recuperi della “tra(di)zione”, otterrete solo, io, iddio, vi dico, inculate a (raf)fica. Se vi sta bene, a me fa pene, no, penna, perché scrivo.

Allora meglio è Joy Mangano, firmata di abiti non firmati da David O. Russell ché quest’ultimo suo film divide in due Fazio(ni), quelli che lo amano e quelli che non amano le storie “sporche”, di questa che si piange addosso, inventa la scopa miracolosa e non scopa mica tanto, picchia il padre rudimentalmente, il rozzo Rudy/De Niro, ha una matrigna di nome Rossellini Isabella (da cui il citazionismo lynchiano) e “patteggia” con Bradley Cooper, uno che non sai se è bravo, simpatico o faccia, appunto, da “cubo”.

Io andrò a vedere Joy, cari “forzuti”, perché non voglio “svegliarmi”. Credo, infatti, “in fallo”, che il mio primo problema fu sverginarmi. Gente che non accettò le mie “joys” melanconiche, mi obbligò con la “forza” a rendermi più ficcante, più “brillante”, con tanto di effetti speciali di me che me ne fregai dopo la trombata, (ar)rendendomi sempre più Hamill. Ma quale vincente a mille! Oggi appaio come loro, peloso alla Chewbaccona/e. Battone, non la fi(ac)ca (s)batti. Bacconi e le domeniche sportive.

A tutt’oggi, da alcuni, i soliti sospett(os)i, vengo accusato di non essere “adatto” alla società, la quale di quaglie vive e vuol beccar due fav(ol)e con due piccioncini. La Lawrence si divide fra Ramirez e Cooper, la gente “normale” invece tradisce il comunismo spendendo nelle multisale 10 Euro per riprovare le emozioni perdute d’una galassia lontana. Poi, a Natale, regala alla moglie il divorzio perché lei non lo fa sognare come George Lucas. Al che, i figli girano la ca(u)sa di divorzio con J. J. Abrams in Super 8. Mettendo tutto sul tubo.

Adesso, mi mangio la glassa e statemi (lont)ani. Evviva i terroni, il terrone sa che il torrone è meglio di Benicio Del Toro, che sarà nella prossima puttana(ta).

Se non vi piaccio, mettetemi in manicomio, ove continuerò a pensare che forse davvero O. Russell, genio folle, girerà l’annunciato film in cui la Barbie Jennifer Lawrence, come da sue dichiarazioni, interpreterà non più la fig(li)a di De Niro e la fidanzata di Cooper, ma la madre di De Niro, per special effects della Youth superiore al film di Sorrentino.

 

Applauso.

 

 

Firmato il Genius, Stefano Falotico

Star Wars: The Force Awakens C-3PO (Anthony Daniels) Ph: David James ©Lucasfilm 2015

 
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