L’artista è un IT agli occhi degli altri e lotta con la pioggia dei suoi dubbi amletici
Essere artisti. Sin da quando nacqui lo volli essere, eppur per molto tempo non lo fui, castigato e fustigato da occhi maligni che perlustravano anche le mie interiorità psicologiche per addivenire superficialmente alla complessità magmatica del mio io. L’io è l’immensa sfaccettatura delle proprie complicatezze, la risultanza stupenda dei conflitti inconsci, l’incarnazione della perenne fuga…
IT, considerazioni sul trailer e sul Club dei Perdenti
Esce questo filmato e, a giudicare da queste immagini, gelidamente conservatrici di una censura e di un gusto mainstream, non credo sarà la trasposizione vibrante paura e suggestioni che ci aspettavamo. Sa di più di forte compromesso per contentare un piacere medio di facile consumo. Ma forse mi sbaglio e non mi resta che attenderlo.…
In un mondo altro(ve), il Cinema di (i)eri
Sempre più ravvisabile in me una necessità di (di)stacco dal mondo, ché mai e poi mai m’accomunerò alla massa carnascialesca e ogni tentativo d’inserirmi si rivela atroce-mente fallimentare, perché fallace è la mia anima dinanzi a una società così van(itos)a. E allora m’accordo a ritmi malinconici d’un Eastwood d’annata, giocando d’euforica danza “seriosa” in…
Rust Cohle, lo stropicciato, è stanco dei “medi” e ti “alza” il “suo”, anche lui appartiene alla “medietà” come tutti, purtroppo, anche se il t(r)op(p)o stroppia, allorché, Rust ti stana, te lo strappa e le lacrime “stappiamo”
di Stefano Falotico And finally, like a lot of dreams… there’s a monster at the end of IT La “tragedia” finisce qui, e comincio io… Sono un cinefilo perché odio l’Italia, paesello di “piselli” da I soliti ignoti, anche se tutti gli USA son “stati” (sor)passati e ora si son fatti fottere dal Cinema dei venezuelani, a statuto dei miei starnutii.…