“L’esorcista”, recensione
Suoni gracchianti d’intrepida nebbia ad anima nera e blasfema Friedkin, un nome ch’aleggia sinuoso in mio stordirmi nervoso, fremito scrosciante di ruvid’astrazioni da sonnambulo. Quando, fra i cuscini “stracciati” della mia dormienza apparente, mi ridesto su palpebre dal crepitio famelico, ossessionato a inseguire le ombre “malevole” delle notti “smargiasse”. Mi profumo d’incubi e schivo ancora…