La vi(s)ta è il mio Kurtz
Rimembro e scappo, non scopo, lontano da tanti (a)sociali “membri”, tutti “indaffarati” a far(si). Gli “affari” loro, “spumeggianti” delle solite criniere orgogliose di prender il prossimo a/per il culo, nella “vivacità”. Dunque nell’agonia mortifera. Non comprendendo la vi(s)ta, l’esistenza fraintendono, inseguendo futilità amene e, per “ambizioni” (s)frenate, accapigliandosi nel “menarsela”. Triste decadenza di questo periodo…