Essere Dustin Hoffman, anche un Meyerowitz, ebraico di sua bislacca scienza e ascendenza nella saggia “senescenza”
Questo personaggio curioso che naviga a New York, tra il faceto e l’arrogante, che passeggia cauto fra i dedali di una Manhattan le cui decumane paiono i “casellari” di una folta biblioteca, come la sua, della sua casa ricca, affollata di libri in cui perdersi, in cui ascoltar il canto prosaico di parolieri dell’anima,…