Paul Walker death, meglio il culo di Polly Walker
Muore di sfiga “crash” Paul Walker ma gli preferisco ancora il culo schiantante di Polly Walker: San Francesco parlava agli “uccelli”, li intimava a non intimidirsi di fronte alle monache “timide”
Paul Walker, un puttanone di meno, gli altri io menerò…, tu finiscila con il “cambio” dell’ingranar la sega di mano…
Mi son rotto la testa a spiegare al Mondo come dovrebbe pensare a “godersela” prima di celebrare le morti altrui, per esorcizzare la propria ipocrisia da “show must gon on, a quanto vendono quella carne fresca di manzo al banco dei salami?”…
… ma non mi diedero ascolto, continuando nelle “commozioni cerebrali” da cerebrolesi appena un attore di Hollywood, che fino a ieri veniva preso di “gas” nel suo sfintere anche da un bambino diarreico con una madre obesa che gioca solo col “manubrio” del vibratore per la “frust(r)ata” in cerca di “scorribande” chissà quanto “godenti” di posteriore grasso e “testacoda” su curve auto-erotiche-“olianti” da un pezzo oramai non tanto “pericolose”… più che altro cadenti.
Crepa(cuore) il “grande” Paul Walker, un mezzo mariuolo “bono” solo a “spingere” Michelle Rodriguez per il tamarro da “glande” schermo (t)rombante.
Al che, partono i pianti di tutti. Su Facebook, donne con tre chili di rimmel, si fotografano col suo “santino”, appena estrapolato da Google-immagini per “stamparselo” sul viso in maschera funeraria “sbiancante” di “pompa” funebre nell’estrogeno perverso della “morte in diretta” ché, con macabro “sex appeal”, fa più “pigliamela” da “lassù,oh oh aahhh… che tornito didietro avevi Paul…”. Una scrive “Nooo, cazzo se era figo!”, nel post-al-market di Paul in mutande e appunto “biancheria” intima rest in peace gran pezzo di gnocco…
Un “maschio” invece da “sbattimenti” del Sabato sera pre-festivo, uno da “festini” nel pub-ettino troglodita su “misure” pneumatiche d’una prova etilica, allestisce un memoriale “sincero” quanto “quella” drogata nel bagnetto incrostato che da “lui” viene, eccome se viene mica tanto, ficcata in codesto ba(lo)r(do)-locale “caldo” sovrastante che ho poc’anzi (ec)citato…
Ce la vogliamo dire? Siete una società di tonti! Tutti a parlar di Cinema “alto” e poi a rimpiangere il performer “basso”, soprattutto di ventre piatto… delle “tartarughine” come gli addominali di Paul.
Ed è per questo che siete dei polli. Dinanzi a tale deficienza collettiva da “colletti” bianchi, io “inserisco” il capolavoro di Peter Greenaway e godo quando Polly Walker mi mostra il suo fenomenale culo. Sì, ardo per quell’arse.
Sono un “asino”-horse. E, come tutti gli asini amanti della “cavallina”, dondolo di Stallone Sly che vive alla “cazzone”. Il Cobra non è un serpente…, il suo nome “anagrafico” è Marion Cobretti, giubbotto di pelle che sa come le “patatine affogano nella salsa”.
Chiaro? Se non ti sta “pollice su”, ti sbarro con un posto di “blocco”. Prova a sterzare e ti multo perché guidavi col cellulare mentre “discutevi” con la “direttrice” già gridante per aver il tuo (im)piegato “sottomesso”.
Sono fatto così.
Mi chiamano Vin Diesel.
Alcuni muoiono d’iperbole… e io insegno la parabola…
A 34 anni suonati, ho scoperto una brutta ma vera eppure (mettiamoci pur il purè) atroce verità. Gli uomini sono degli animali, anche se si camuffano dietro abiti borghesi ma, cos(ci)a peggiore e più grave, le donne non son da meno. Una volta, non se la menavano, forse (in)giustamente. Poi, arrivò il femminismo e l’emancipazione si “propagò” con le minigonne. Le idee del loro piccolo Mondo antico “lievitarono”… così come il pene, ops scusate il pane, nel forno “abbrustolisce”. E alzarono la cresta della loro “crostata”. Tutte le repressioni ataviche si sfamarono a diffamare il maschilismo che, nel sedere, le sedò con la marmellata per an(n)i troppo dur(at)i ad “allattarli”. Ah, le mamme(lle)! E, dal “burro”, i monologhi delle vagine, sole e depresse, s’alzarono come gli uccelli! Già. Attillate in “tiro”, continuano a mentire in modo più ipocrita del sesso (ex) forte.
Nei loro annunci, ove cercano insomma l’“Annunciazione” di qualcuno che svergini le tali ti(mo)rate di Dio, scrivono epistole di questo “tipo”:
non voglio uno che sia un topo da biblioteca ma che sappia coniugare i congiuntivi anche se non sarà un coniuge. Se non ha il mio maschio una decisa autostima, si tolga dalle “palle”, perché ne ho piene di corteggiatori laidi a caccia di “quella”. Altrimenti, solo calci! Insomma, non sono una quaglia, sotto la gonna c’è di più… (aggiungo io: squagliata o “sorpresa di bazooka?”).
Ora, mi spiego meglio. Sono una tosta, gradisco un Principe Azzurro e basta coi trans(fert). Da decenni sono in cura, gli psichiatri me l’han messo solo in culo. Li pagavo per la “porcella”, ops scusate parcella.
In un “uomo”, guardo innanzitutto il cervello… (aggiungo io… ma come? non ama gli strizzacervelli?!, è una strega veggente?), ma bado anche all’aspetto.
Morale della “fragola” per avvertire i petti(ng) di pollo: le donne sono più menzognere, alcune anche megere, dei mer(l)i uomini.
Parlano di mente, alcune taciturne non parlano per niente però d’occhiolini dicono “tutto”, ma ambiscono solo a quello… cioè il dotato.
Appunto di uccello.
Al che, nella mia “cappella”, “viene” un amico di vecchia “data”. Uno a cui la sua gallina, che faceva buon brodo, ha rifilato la patata bollente a un tizio più “al dente”.
– Stefano, tu credi al mon(a)co di Assisi?
– Credo che Chiara, “Santa subito…”, Francesco beatificava ad Assisi. E Chiara, gran figa, questo sia chiaro, quando le “parlava”, abboccava…, urlando “Ah sì, sì, sì, adesso ingubbiamoci e poi fammela a Gubbio!”.
– Sei un porco!
– Il tuo amante era Cavani, non gioca da un an(n)o nel Napoli ma lo vedrei bene in un film della Liliana… Cavani ha una faccia da patito del Biafra. Non me l’ha mai raccontato “giusto” neanche quando era un bomber ficcante!
Secondo me, non lo pagavi abbastanza. E, da allora, ti sei dato al Ninetto Davoli di Pasolini!
Io sono colui che ti sveglia dal sonnellino. E alle gonnelle preferisco la bretella con romanticismo bretone.
Se mi prendi per (un) coglione, ti faccio… “volare”.
Infilandotelo nel sacco! Pigliatelo in scrotale saccoccia.
E a cuccia, cucciolotto!
Parola di San Francesco
Se non v’è chiara la Santa e l’antifona, tua madre sarà infornata, perché volesti “forarmi” e invece son stato io a (in)formare la “crocerossina”… in modo “perforante”…
Molti scemi credevano che fossi un tipo da margheritine e da m’ama o non m’ama. Volevano seminarmi, invece metto pepe e insemino!
Adesso la lor mamma prega “in ginocchio da me”…
Fine dei “giochi d’adulti”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- Crash (1996)
- 8 donne e 1/2 (1999)
Il mezzo lo vuole intero? O le do tutto il filone? - Rambo (1982)
- Uccellacci e uccellini (1966)