I primi 50 anni dell’immenso Nicolas Cage, strampalato, inimitabile, strattonante le tenaglie sociali, ribelle per natura vocativa al terremoto: il mio attore, in assoluto, preferito!

Libertà!

Libertà!

 

Ciò che leggerete vi schiferà. Nauseati potreste contorcervi in risate al limite della vostra putrefazione e gemere, tumefatti da tanto strazio, in antropofagi riti tribali della vostra carne in scatola, assottigliando le guanciotte in goliardie a me sputanti come un pugilatore dalla fiamma ossidrica color rosso-dragone.

Ma, starnazzando, allevierete le mie risate affumicate a ragione emotiva d’adorarlo, del muscoloso mio allinearmene, affilato rasoio elettrico in Nic Cage, il più grande di tutti.

Cafone, porco, rudimentale, istintivo, aggressività fatta natura alata del Man nel suo ghost rider più turbinante. Frenetico, schizzato, miscasting himself, in quanto (in) sé stesso non vale un beneamato cazzo di merdoso. Un beniamino buono a nulla, perciò enorme. L’incarnazione del supereroe e non solo Kick-Ass. Nic ti fissa da pesce lesso e pare dirti “Ti rompo il cazzo, perché mi tira, così mi va a genio!”. E dunque è il mio idolo totale, perché si spappola, vive d’estasi universali a Cuore selvaggio lynchiano, lui lincia la sua parabola cristologica bringing out the dead nel graffiar sanguinandosi, brilliant, esilarante, astounding, amazing, forse il robot Mazinga che si fotte Alice Kim e poi le ordina di servirlo ancora, sì, quella povera cameriera deve “spolverare” e inzuccherare il suo caffè vivente. Nic è trino, triplo e multiplo, anche donna amazzone in corpo di titanio e taurino, poi enfiato,  imbolsito per una Las Vegas da ultimo bicchierino nella figona milf Elisabeth Shue, con la S di “Succhiamelo” e non Z di Taylor, occhi viola, da “violare”, buoni solo ad ammiccar per l’amico “ammaccato”, morto ammazzato di dose letale, Michael Jackson, quel genio del Pop rovinato, secondo me, più che dal suo lecito voler trasmutar d’apparenza bianca, da quella gran puttana, ex di tanti uccelloni, peraltro (altro che le bombe di Pearl Harbor) ambigui, vedi quel pallemosce di Richard Burton, bravo solo a “cleopatrizzarla” nel pancreas di più matrimoni con differenze (in)conciliabili. Che sian morti, il Cinema ringrazia e lautamente piscerò in testa alle loro teste da nababbi incapaci e sopravvalutati.

Preferisco il tentacolare testicolo “millefoglie” di Nic Cage da alias Nicholas Kim Coppola, nipote di Francis e discendente del fumetto, un po’ fra Johnny Cash per esser sbagliato, roco di gola su dizione “daltonica” da rocker e iridi azzurre intonate alla grandezza più spadroneggiante. Presto in Cage il nero dei comics. Forse Jackson Cage di Bruce Springsteen. E tu che che cazzo sai del Boss? Che cazzo canti ai suoi concerti, vaccona!? Vai a fare l’assistente-segretaria per farti fotocopiare di copulate al “bianchetto”. Il direttore è dritto! Nic, meglio Nic tutta la vita! Sposo egli stesso di varie troie, dalla concubina, finta monaca Patricia Arquette, una dal culo così vertiginoso che mi perderei a mo’ di Vertigo in lost highway dell’orgasmo virulento e più “purulento” di pus spermatico, di quelle botte da lasciarla vampirizzata con sguardo da semi-tonta come quella figa della Madonna, cioè di Dio, Elvis Presley, Lisa Marie. Un’altra che Nic ha preso a “sberlona”. Un brutto ceffo(ne) che passa da partner cinematografiche fighe a super mignotte re(g)ali.

Così è, e lo sa la Fulton, a cui ha lasciato un figlio, tanti saluti,e le pratiche di divorzio, con annessi debiti e mantenimenti, può prendersele lì. E stia solo che bona!

Nic compie cinquanta primavere. Sì, dei suoi inverni devono ringraziare Johnny Dep e company.

Se non fosse stato per Nic, Johnny avrebbe visto Tim Burton dal cimitero. Perché, senza la sua raccomandazione, Depp sarebbe morto d’overdose. E neanche avrebbe potuto sospirare uno zingaro da Kusturica.

E voi avete il coraggio di sputtanare questo Nic e lo trattate in tal modo obbrobrioso?

Nic è questo. Prendere o lasciare. Recita così, sempre in quinta, anche sulla sesta di un’altra da “Gradisca”, poi strombazza, guida come un matto, egli è il cavallo, è il friend di Rusty il selvaggio.

Vaffanculo!

Se non ti sta bene Nic, prima devi vedertela con me. Porta fuori la tua bambina. Voleranno botte che è meglio non veda. Anche se poi lo vedrà.

 

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