Poesie di Simone Osmari lette da Stefano Falotico
Profumo
Il tuo profumo
illumina ogni
mio respiro
trafugando leggerezza e vitalità!
Accendendo
tutta la mia vitalità
Vivendo senza
più nessuna pietà!
Giri intorno
alla mia vita
senza
essere però mai
un’ombra sgradita.
Mi luccica il viso
dopo averti rivista
dopo averti sorriso.
Rimane il desiderio
di vederti, ballare,
nuda su quest’altare,
di vederti
nuotare
nell’ambra
bagnata
gelata
da millenni storici…
Su nuvole gonfie di solitudine
con un aquilone per guinzaglio
come una vespa senza spillo
Periodo nero
Dati i suoi lunghi sospiri
ammaliati da cedro d’alloro,
dati i lunghi sguardi
persi nell’oceano
della sua triste speranza
repressi da cavilli tentatori e
da mille altre soluzioni…
Tesori imbalsamati da scheletri umani
pieni d’amanti,
con diamanti,
che brillano ancora:
nell’ombra della stessa verità,
nell’ombra della falsa verità,
nell’ombra della vostra fottuta slealtà!
Analisi Distorte
Come aria,
che taglia,
i già lenti imbrogli,
sospesi,
tra le notti
insonni e piene di incubi irrisolti,
di lanci
di scoppi
di risvolti e di botti.
Fermo da lontano ogni falso schema
che tenta di risolvere qualsiasi mio teorema.
Il lancio dei coriandoli
Nessun fiore mi hai fatto cogliere
dal tuo immenso giardino.
La terra dovrebbe così bruciare
Per aver rinnegato il nostro amore.
Prese di mira te,
già così debole,
gettandoti nel circolo vizioso della tua incoscienza…
Vera,
rimane,
l’assenza
che per sempre
veglierà
l’anima mia.
Pian piano i petali di rose cominciarono a parlare,
ma il vento si fece sentire ed io non capii…
ora sono morto, ora sono veramente morto.
Lacrimosa
Pensate davvero che i nostri tanti sforzi
Alla fine ci portino a qualche via d’uscita?
Percepiamo il nostro salario
accontentandoci
della miseria più misera.
Loro a caccia ogni domenica,
noi a spasso ogni mattina,
loro al Casinò di Montecarlo,
noi al bar di zio di turno
a giocare già al verde un’altra mano
pensando di vincere prima che la bufera dei debiti soccomba.
Tornare tardi a casa
più poveracci di prima,
dormendo grazie a fiumi dominanti,
che rasserenano la notte.
Corpi stravolti, fatti dai decibel drogati
Dopo ore di balli proibiti
Sudati, con le lingue addormentate
L’uno distante dall’altro come avvolti in un unico sballo.
Calice Piangente
Balbettano sensazioni biochimiche
nate da allucinanti viaggi cosmici.
Che puoi saper tu della vita,
che non hai mai pianto.
Che puoi saper tu della vita
che non hai mai goduto.
La mia voce è così
cavernosa e spettrale.
Agita la mente,
sta per scenderti
un getto velenoso su tutta la schiena.
Tutto quello che vedi,
è solo un’ombra affogata della realtà concepita.
Prigioniero di me stesso
Pianti infiniti accresceranno
il mio dolore per la nullità del tuo pensiero
Infinite bestemmie soffocheranno le tue orecchie e insofferente accetterai il tuo destino.
Chinato su questo tappeto già pulito altre mille volte dal vomito denso.
Questa poesia finirà mai?
Quando la gente dice che sei finito
Quando ti dicono che non sei più uguale a ieri
e ti senti stanco delle solite parole
Prima di odiare tutto quello che c’è in giro
mi farò un paio di bicchieri di vino
e dopo alcune sigarette lasciate a metà
forse
ti scoperò nuovamente…
Finirà prima o poi questa poesia?
Finirà prima o poi questa Odissea?
Bocca d’angelo senza vento e senza fiato
Mastica e sputa questa gioventù
senza ideali e né virtù
Come la sera di primavera
a casa non si torna
e un bacio si spera
Luigi cantava
il vero amore
Ma con troppo buio e con timore.
Per caso la vita
ci tradisce
masturbandosi sulle nostre disgrazie?
Portami in un giorno più blu
Dove tu sarai solo mia,
per lo più io ti leggerò come se tu fossi una poesia
e portami in un giorno più blu
dove tu sarai solo mia
per lo più ti leggerò come se tu fossi la mia ultima poesia.
I Miserabili
Il tempo che passa,
l’arrivo dei giorni
e il mondo che uccide le nostre menti migliori
per rendere omaggio a questo schifo di volgarità.
Dispersi nella notte
dormono di già
vicino a qualcuno che poi pagherà
tirano caffè a tutte le ore
e senza un vero perché.
Credo che il sole possa ancora amare
e che dovremo credere ancora nelle persone?