Coi Coen e con Hail Caesar, celebro la loro filmografia in modo “folle”, come piace a me, autarchico, elegantemente visionario

di Stefano Falotico

Joel Ethan Coen

 

Quanto mi attizza il nuovo film dei Coen, Hail Caesar con Josh Brolin e Clooney, evviva l’idiot trilogy dei Coen…

 Sì, i due fratellini hanno annunciato il loro nuovo film, che si prefigura come un evento devastante. S’intitola Hail Caesar, una sceneggiatura che loro hanno scritto una “miriade” di anni fa, sempre custodita gelosamente ma mai, alla fine, concretizzatasi in un film, come sovente accade, da lor stessi diretto. Perennemente procrastinato a favore di altri progetti, forse meno complessi, più immediati, più “di presa” per il pubblico. E allora ben venga Non è un paese per vecchi, ostracizzato, ostico, forse sopravvalutato, comunque oscarizzato con tanto di statuetta strameritata a uno Javier Bardem con la pettinatura più oscena della storia, l’uomo che non c’era versione McCarthy cinico eppur con un toupet spaventosamente “simpatico”, sì, A proposito di Davis ci può stare fra un gatto che batte tutti di sole fusa melanconiche da strapazzarlo e un giovane che sembra Al Pacino versione meno talentuosa e meno cazzuta, e in mezzo, anche dietro, un sacco di roba, che poi incenserò.

Ma arrivano, anzi arriviamo a questo Hail Caesar. Pochi dettagli sulla trama, si sa solo che Clooney torna a lavorare con Joel ed Ethan, appunto, dopo il “mezzo bluff” di Fratello, dove sei (sì, diciamocelo, un 6 stirato in pagella, dopo averlo rivisto, lo salvo solo per il pacioso sempre enorme Goodman e per un Turturro più strabico del solito) e quella cagata immonda di Prima ti sposo, poi ti rovino, un filmettino proprio piccolo sostenuto solo dai fan “senza fegato”, ah ah, dei fratellini, pronti a scommettere che fa gentleman ironico alla George- Cary Grant, appunto, con quel pezzo dell’uvona della Zeta-Jones, una che se metti in “pause” sui seni procaci della scena in ascensore, be’, non c’è bisogno che salga lentamente… arriva già a destinazione, e mi raccomando spingete “alt” per evitar il “contraccolpo” dell’esser venuti precipitevolissimevolmente, la parola più lunga dell’italiano media di “lingua”, che io batto di fantasia alla Mary Poppins, estraendo dalla mia “borsetta” sotto le occhiaie un super-fica…, ops, scusate, supercalifragilistichespiralidoso di basta un poco di zucchero e la pillola va giù. Non il Viagra, il Valium per contenere l’effetto “scoppiato” dell’ormone impazzito, ah, Catherine… allunga… che sedere poi, stia sedato!

A cuccia! Ma ci sarebbe da ciucciarla, cari ciuchi, sì, il caciucco, la cicuta. E la Paprika? Secondo me, è più bona Erica, senza k, non ci son cazzi. Sì, però è un po’ car(iat)a.

Sì, va “pene”, scusate, devo riprendermi dalla “botta(na)”, sì, volevo dire bene, volevo dire “Lei è un fallito!”, certamente, perché no, facciamo un viaggio alle (senza) “palle” da bowling formato trascurato Jeff grande Lebowski, il Bridges più cazzone che vedrete mai. Un genio assoluto per dei Coen ispirati da Dio. Oh, my Jesus, ancora due grandi John…

Ma che film è questo? Di un altro pianeta! Altro che oroscopi, mie donne frustrate da gastroscopie. Scopate! Vergine, in capricorno su ariete, potrebbe partorire dei gemelli o un toro in “congiunzione” abortista da piste, da ballisti, da freak, da pistolini come Steve Buscemi, “parto malato” della società tutta sballata, spaziale quanto Bridges che se le rompe con quella femminista artista dei “coglioni” della Moore, dunque gli parte l’embolo sideralmente congiunto a un’onirica visione di Saddam Hussein ed è un brutto trip(pone). Una squallida scopata in un pazzesco copione. Dunque, Ben Gazzara, uno da pornoattori, ex Bukowski qui con Lebowski, ordinaria follia, citazione (in)volontaria, e un finale dolceamaro da farci solo una gran risata.

Sì, questo mio post è da rimaner secchi, “senza parola”.

Ma la vita sta nel genio di quella battuta strepitosa…

Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry?

Che puoi dire?

Bravo!

Anzi, sono due. Bravi!

Tornando invece ad Hail Caesar. I Coen hanno dichiarato che questo sarà appunto il clooneyano terzo tassello mancante al loro succitato duetto, un terzetto sia filmografico sia di réunion da doppi registi consanguinei affratellati a Georgino. Loro l’hanno definita la trilogia dell’idiota…, ove Clooney, come nei due precedenti “casi”, interpreterà appunto il classico idiot savant. Uno che non sai se ci è o ci fa? Ma è bello, ha fascino. Sì, dello stronzo. Ed è giusto, se lo può permettere.

A cui Josh Brolin cercherà di parare il culo, in modo fixer…

 

 

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