Federico Frusciante è il mare cinefilo della sua Atlantide
Poesia di Stefano Falotico, dedicata al grande Frusciantone
Stasera sono i(n)spirato. Il mare di Livorno (re)spira e spia negli occhi fini del cinefilo Frusciante, sì, che si struscia ammirante con la vita a braccetto, che ci solletica di video voyeuristici e indaganti profondamente, in cui, sempre Fede, ai suoi fedeli dispensa pillole cinematografiche di ampia saggezza, così come le onde soffian armoniose sulle sponde della vita nostra tanto strana, oggi amata, domani ancor ansiogena, ma il bello di ogni horror è nel soffio al cuore di tal (r)esistenza cupa, da (dis)a(r)mata appunto delle tene(b)re, ché ogni ars vero amandi è la marea delle emozioni fra alti e bassi, e mai dovete disancorarvene, bensì inebriarvi di bellezza e sollecitarla di timbro vocale proprio frusciando in (sovra)impressioni saltellanti come ogni (eb)brezza mai di vita ebbra. Uh uh, ah ah. Evviva il Federico Videodrome Frusciante, genio che a volte perde il filo perché del Cinema egli incarna la gioconda ubriachezza, am(m)ic(c)ando di bicchierini e occhiolino.