Il mio libro su De Niro, che parte da Ronin e, di “disgrafia”-licenza poetica, scrive apposta Mont-Martre e non Montmartre, Monte di Marte, Mission to Mars
From Treccani: Montmartre Quartiere di Parigi, il più alto della conurbazione, costruito sopra un rilievo (Butte de M., 110 m). Il nome deriva probabilmente da Mons Mercŭri «monte di Mercurio», più tardi interpretato cristianamente come Mons Marty̆rum.
di Stefano Falotico
Riprendo in mano il mio libro su De Niro, “Robert De Niro, l’intoccabile”, in cui mi son divertito a immaginarmi bibliotecario nel quartiere parigino degli artisti, Montmartre.
Ma, rileggendolo, a me e al mio editor, a pubblicazione già avvenuta in ogni formato, Kindle, cartaceo, eBook e “conversioni” varie, nonostante riletture “al setaccio” di più e più analisi approfondite e indagatorie ogni refuso possibile, al fine di depurar gli “orrori” delle involontarie sviste grammaticali, le distrazioni lessicali, le (im)perfezioni (in)visibili della forma più perfetta (in)immaginabile e della sintassi più corretta e (in)correggibile, ecco, a me e al mio stimatissimo, (in)appuntabile correttore di bozze e, alle volte perfin, per filo e per segno del (dist)ratto appunto “bernoccolo” sfasante qualche f(r)ase di testa mia a cui sfuggì qualche (im)precisione nel testo, ecco, cazzo, è “scappato” questo Mont-Martre scritto “staccato” con tanto di (t)rattino…
S(t)iamo attentissimi ai (re)fusi delle nostre teste e, (con)testualmente, siamo delle grandi, puntigliose, precisissime menti. Io, un’eminenza, lui un egregio letterato pari-menti, appunt(it)o, scrupoloso nel passar al vaglio ogni (dist)razione (im)possibile di me che, nonostante sia egualmente perfezionista, talvolta inevitabilmente (avverbio o “mente” evitabile dell’inevitabilità del re-fuso in-cancellabile “vivente”) s-ragiono e pecco da “asino” che “raglia” qualche sba(di)glio.
Così, oggi, testé pubblicato è Mont-Martre al posto di Montmartre. Qual è la dicitura corretta?
La seconda, ma io-noi ho-abbiamo (o)messo questa, mettendo il trattino e la maiuscola a tal nome compos(i)to. Ai posti delle “virgole” di (com)battimento della tastiera ché le teste geniali usan apposta, apposita-mente, delle licenze poetiche da fuori di “tasto”.
Siamo apposto con le teste?
No, voliamo a Marte, da cui “Montmartre” prende la (de)finizione (finizione=rifinitura), quindi non è errore ma (in)voluto volar alto d’invenzioni dei nomi da vision(ar)i alla Brian De Palma di Mission to Mars.
Fidatevi, scrivere è una missione impossible.(S)fugge sempre qualcosa.
Compresa la traduzione. Che sia lettera(tura) o “finzione”, l’importante è la Passione per il “barocco”, il “gotico” e le storie alla Ronin.
Da cui la Cattedrale di Notre-Dame che Victor Hugo, nel suo celeberrimo romanzo “sto(r)ico”, scrisse Notre Dame, senza trattino ma con lo “spazio”.
Evviva gli uomini scrittori e “spaziali”. A t-ratti sba(di)gliati.