“Stress da vampiro”, recensione

 

Il morso della vamp-ira scatena il licantropo iroso! Al verde Howling e rabbia dunque alla Hulk

Se dovessi stilare una classifica delle migliori strafighe della Storia del Cinema, primeggerebbe Jennifer Beals per Bellezza di tacchi tensivi, da tension bollente per il maschio “parassita” a usufruirne, frusciarsi in gambe che han da invidiare al Paradiso solo il valicar giocondo dell’euforia più a effusioni turgide, perverse. Sanissima. Quanta salute, già. Lagrimarle amore perentorio, senza batter ciglia sul coglierla di fragranza, flashdance che m’incatena in bacino “ingenuo” da pelvico Elvis, rockettaro grease. Travolgerla, dopo danze spiccate e già protese al piccantissimo John più ridente Travolta, per Saturday night feverdel rubicondo sventolarle la sottil gonna simil Marylin Monroe brunetta, attorcigliata in mio dissipato ragazzo voglioso per golosità alla panna su gote sue arrossite da intellettuale oggi ancor timida, pudicissima ma aderente “dentro” una minigonna mozzafiato. Quanto m’attizza! Schizzarle il virtuoso sentirla tutta a indurirmi mascolino, latino e mediterranei nei nostri orgasmi abbronzanti. Zampillar con Lei mentre sorseggio il seno che dolce scioglie la frigida sua resistenza, “costernata” in cedersi parsimoniosa e calda come acqua sgorgata da un deserto avido di sensualità.

Jennifer, oh sì, scodinzoli nei miei sogni mostruosamente” proibiti ma non m’inibisco, anzi insisto nel volteggiarti fra ormoni assetati di virtuale natalità “puberale” anche adesso che son Uomo e son cinto d’avvinghianti cosce a mo’ di conchiglia piluccantissima, di marino immergerci mie amanti, miagolando “singhiozzi” stanchi per troppo “dolo” del Sesso florido, quindi a incalzare generosi e vivissimi, stritolati dalla morsa avviluppante del Piacere che va debordando. In te, mia Jennifer, sarei bordeaux.

Anche Nic Cage fu depredato nella sua “verginità” al capriccio invero già che stronzo, bastardo di merda a corteggiarti prima del suo “aromatico” wild at heart. Un omuncolo come tanti hippies dell’epoca, un paninaro in abiti doppiopetti borghesi da rimorchio festivo nell’infestare la discoteca “a viso aperto”, mio mandrillo impunito. Lo seducesti, arpionasti il Cage più “acting” di nevrotica potenza “taurina”. Lo dissanguasti di lingue cannibalistiche, tu supina a deliziarlo, a oziarti di quel Nic troppo desideroso nel vizio del suo scalmanato prepuzio.
Alopecia androgenetica e Nic perse il pelo… qui di capelli è “peloso”. A pelle istintivo!

Ma lo lasciasti in mutande, e Nic pianse. Avvilito, “involtino” nel tradimento inflittogli te, Maddalena oh mia Beals beauty Jennifer che t’arrampicasti sulla “bestia”, ti sodomizzò da Cristo alla tua Croce ma poi tti pentisti dopo averlo “incuneato”. Scartasti il rosso più “pericoloso” del Nic ardimentosissimo. Impalandolo alle sue palle!
Ma, puttana, male ti comportasti. E, nel suo Cuore spezzato, Nic fu di (g)orgoglio amputato.

Provò, provato e stremato, a “risollevarlo” nel transfert con la psichiatra. Ma anche quella… fu donna di “malaffare”. E ferì Nic, anima di porcellana, di porcellino da parcella salata.
Così, Nic non si saldò e forse non si salverà. Ah, prima miliardario come Scrooge l’avaro, quindi “lavato a secco” in suo troppo impennato peperoncino. Da sfruttatore dei puri alla Dickens, anche Nic vampirizzato dal “volerla” ed esserne “violentato”.
Povero, “squattrinato” d’un Nic tanto “sfigato”. Mah, io farei a cambio. Pur di assaggiare i capezzoli di Jennifer, per brulicare come lupacchiotto nella brughiera della sua figa “fiera”, per entrarle di soppiatto con “allungo” in Lei smaltato, mi prostrerei schiavo da wolfman maledetto, a ogni plenilunio ululerei come Nosferatu di Murnau. Umorismo nero e horror alla Frankenstein JuniorLupo ulula, castello ululì. Io ti sbatto, tutto tutto quatto. E strabuzzerò sempre i miei occhi da freak come Marty Feldman versione mio “bagaglino” da Martufello.
E non mi “disinfetterei” con le ovatte della spicciola psicologia…

Invece, Nic non accetta la donnaccia “(v)u(l)v(on)a” del suo volpone… che così lo prese in giro. Gironzola per New York da after hours, essendo lo sceneggiatore colui che scrisse il Fuori orario di Scorsese.

Questo film è un grande film, e forse è passato anche nella Mezzanotte ghezziana…Una perla da rivedere sempre.
Paolo Mereghetti, nel suo Dizionario, stavolta ha ragione. Lo “desi(g)na” di tre stellette piene e loda Cage di “straordinario”.

Sì, qui Nic, il nostro “beniamino” Nicola, funziona… perché non ha bisogno di fare il mattoide.

Lo è di natura “storpia” della recitazione. Caricata ed esagitata. Poi purtroppo si convincerà, “grazie” allo scellerato “beneplacito” anche di cineasti prestigiosi, che poteva unire la faccia da culo alla drammaticità “intensa”.

L’Oscar, a tal (s)proposito di “buoni” propositi, gli montò la testa ed esagerò a “spingere”. “Fortunatamente”, non è malato alla prostata dopo tante “crostate”. Ah, alzasti la cresta, Nic. E ora sei un crostino.

Oggi, è attorialmente una sanguisuga. Scopa ogni pellicola ma riceve pesanti frustrazioni… Patricia Arquette non è più tua.
Sappilo! Che cazzo stappi? Nessuno spumante e poche spasimanti. Getta la spugna. Di prugnine ti sei bagnato!

(Stefano Falotico)

 

Questo video lo conoscete. Calza a pennello!

 

 

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