Fratelli, venerdì, ricordate di “doppiare” la serie True Detective, anche se Rust Cohle doveva essere doppiato da me, e non da Adriano Giannini!
di Stefano Falotico
Da qualche tempo, molti sostengono che io abbia una voce da doppiatore.
Fra qualche giorno, uscirà un altro mio booktrailer e spero possa piacervi l’uso che ho fatto della mia voce, “incupendola” d’ugola sporca, poi nel farla… danzar’ tra un diaframma “stanco”-leggero andante in musical sciogliermi su parole frenetiche d’ira, quindi decadente e irta in romantica aderenza mi(s)tica al mio uomo semi-eremitico, talvolta scemo, spesso in gamba, poche volte fra quelle femminili. Ah ah!
Al che, apprendo che Rust Cohle/McConaughey è stato doppiato dal figlio di Giancarlo Giannini, lui sì un attore-doppiatore paciniano e vero. Mica il figlio, appunto, uno dal peggior film della Madonna! Leggasi l’orripilante, inguardabile remake del wertmulleriano film proprio “epocale”, interpretato dal padre, “svenuto” mielosamente nel poco corrosivo ma acidissimo, come la Ciccone, Travolti dal destino. All’epoca delle riprese, la ex di Sean Penn stava con quel guascone deficiente di Guy Ritchie, uno che qualche film l’ha pure “indovinato”, ma rimane un “ricco” senz’anima. Da cui i Ricchi e Poveri, “celeberrimo” gruppo di storpi che vendettero pure molto, diventando appunto dei cantanti di s(ucc)esso. Il sesso gira intorno ai sol(d)i? Non lo so, so che John Travolta porta il parrucchino, da cui lo sguardo “triste” nell’azzurro mare di agosto di Mariangela Melato, una che ha sempre sognato un “grease” e invece rimase una donna orsa come il grizzly.
Ora, capisco perché Giancarlo, non Adriano, col tempo ha sviluppato una voce da Celentano.
Comunque, fra Giancarlo e Adriano, io preferisco Marzani Gianluca.
Secondo me, un grande.
Io non so se sono grande. So che adesso mi contattano per doppiare la pubblicità.
Speravo di doppiare McConaughey e invece mi “tocca” il ruolo di Errol.
Sì, a parte gli scherzi, la mia voce “sa”… Ma vedo sempre molte sfighe.
Una sente la mia voce e si “bagna”, sussurrando fra sé e sé un “Cazzo, questo è tosto, ha una voce da duro… che me la scioglie senza neanche vedere che (s)faccia(ta) da culo possa avere”.
Poi, vede la mia foto e pensa: “Pensavo fosse peggio, ci può stare”.
E, sul “ci può stare”, non “ci” sto io perché la mia voce merita il grande Cinema, non le troie.
Buonanotte.