I am Bene Carmelo, il male e la mel(in)a, il miele e Amleto

Carmelo BeneAdeguarmi alla “piccola” schifezza umana non fa per me, mi (e)levo dalle piccinerie, grazie, condoglianze, grande!

di Stefano Falotico

Ho capito di piacere a molta gente ma ho un problema non da po(r)co. Io non mi piaccio molto e non è che la gente, almeno molta, sia attendibile, non amandola io assai.

Tale frase, in corsivo, è di Carmelo Bene? No, è mia, del Falotico. Uomo mai grass(ett)o, chiaro stronzetti?

Un senso di profondo cordoglio mi pervade. Ancora una volta, ho assistito all’“Uno contro tutti” di Carmelo Bene da Costanzo, puntata sto(r)ica, in cui un uomo si “denuda” per darsi alla mercé di “giornalisti”, donnette, leccaculo o semplicemente ignoranti, a cui offre sé stes(s)o in totale arbitr(i)o delle (dis)pute. Saccheggia la “dignità” fottuta, affermando con estrema giustezza che il lavoro è solo una maschera e chi più e chi meno, insomma, si “arrangia”. Vale a dire, il Peter Boyle di Taxi Driver che “filosofeggia” con dalla sua una cultura non da “tassinaro”. Vi meritate Alberto Sordi! Tutti zitti e muti dinanzi alle ingiustizie, ma c’è Riccardo che suona da “direttore” l’orchestra delle “oche”. Contralto, RE maggiore su anarchia da Robin Hood, ché rubate ai ricchi per dare ai poveri ma poi diventate ricchi, rubando, e Superfantozzi sapeva… Tutti “rivoluzionari” ma avete rotto il cazzo e state ghigliottinando solo i coglioni che incarnate.

Ma siamo al Parioli, nella Roma dei porci e delle “lupe”.

Delle “spie” capitanate dal re dei pagliacci, Roberto D’Agostino. Il quale, toccandosi il pizzetto, prende il prossimo a pesci in faccia, deride “schiettamente” chiunque, come se fossimo tutti da pizzi e fichi, da “fighe” e culi, da culatelli e culatoni pigliati per il sedere, tanto gli omosessuali, in Italia, son da “popò” e a noi piace la pappa, il luogo comune, il “forum” gladiatorio, evviva il Papa e i tor(ch)i, le pappine dei Bignami e oggi sempre “Le invasioni barbariche” di quella Bignardi Daria che passò dal pubblicizzare i diari della Smemoranda alla Mondadori con tanto d’interviste al suo esser sexy, mica tanto, sembra un cesso, è una merda che recita il “gobbo”… del marito a memoria dei poster(i) de La7 su “posteriore” di quella che, in fondo(schiena), è una qualunquista molto “giocante” di equilibrismi a “menarsela” a Destra, a manca, Giorgio Gaber è morto, ci rimangon le cicorie, la scoria e forse nemmeno la “rabbia” di una scoreggia. Abbiamo “Coffee Break” ove Panella Tiziana imita Parietti Alba di scosciate e intanto, “radicale”, non crede a Pannella che fa lo sciopero della fame.

“Gatta” morta ci (s)cova, ma chi se la scopa una stronza del genere (dis)umano? La gente “educata”… a seguire questa che fa… domande più “balbuzienti” di Filippo Timi, non stanno in piedi, lei sta sullo sgabello, poi Sgarbi inneggia da “capo” al fascismo, ci ripensa e si dà al comunismo, cita Croce Benedetto e quindi la Democrazia Cristiana, urlando “capra”, che c’entra come i cavoli a merenda nel suo “centrismo” da “esteta” dell’arte nel darsi fritte arie. Porco Dio!

“Accendi” Facebook, una ti contatta, senza tatto, perché vuole “tastare” di che pasta sei fatto. Rispondo che mi piace la besciamella sulle lasagne ma odio le belle che si lagnano. Odio invero soprattutto le brutte. E pure le belle son brutte, perché io non occhi per nessuna. L’unica donna, che amo, è sposata con me ma io non mi ricordo che salimmo all’altare, so soltanto che dissi al prete di fottersela…

Quindi, gli rubai il chierichetto e lui notò che stavo perdendo il “lupo” del mio “vizio”, solo perché ho una chierica in testa di cazzo.

Al che, mi accusa di “pedofilia”, perché tento di convincerlo a ficcarsi la suora che ha appena compiuto diciotto anni ed è “passibile” dunque di (e)vocazione della “Madonna quanto sei bona!”.

Sostanzialmente, se vi sparate, posso stare sul pal(c)o da sol(d)o bucato. Sparite!

Siete bruciati, amen. Ti faccio Nero(ne)!

Buon incenso e, al prossimo censimento, avrete un genio in meno.

Bene o male, doveva andare così…

 

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