blackhat, new Trailer

Blackhat, new full, second trailer by Michael Mann

Ieri pomeriggio, su una pagina ufficiale Facebook, dedicata a Christopher Nolan, ho “inoltrato” un’amabile discussione, con annesse repliche del “gestore”, incluso intermezzo di qualche disturbante troll rompi-cazzi, in egregia signorilità “replicante”, sì, fra amanti della fantascienza, siam blade runner anche nei post di risposte candide, “robotiche” eppur appassionate in mo(n)do (dis)umano, scandite da metronomica classe da cinefili irriducibili, su chi sia miglior fra Nolan, appunto (e virgola, dopo la parentesi, ci sarà…, scusate la digressione e, tu, apparentati con una donna volgare che bada solo alle apparenze, alleverai figli per una f-am-iglia di parenti-serpenti, da cui la malafemmina di lettera totoiana in hai aperto la parente?.. chiudila, lei sempre “la” apre, cornificandoti, io la chiudo qui, troppe virgole, abbondiamo, ché poi dicon siam provinciali…) e Mann Michael.

Tale, si chiama prefazione (non) necessaria, (in)utile, arriviamo al punto dopo il primo (capo)verso.

Se la mia p(r)osa ti fa cagare, vai a vomitare, a me va di esagerar’, “carne al fuoco” di faloticate, espressione con la quale, nel gergo “cinematografico”, s’intende il Genius-Pop, essere di nome (Stef)ano nel “tirarselo” per le “lunghe”. Mi piaccion anche quelle basse ma amo quasi soltanto il Cinema alto, (in)deciso nel dubbio fra un Nolan oramai “andato”, Interstellar, film da quattro stellette, quasi uscito dalle sal(iv)e dei buongustai, bavosi di tal raffinatezza, e blackhat, di B minuscola ma l’ho messa maiuscola per evidenziare la “biro”. E ricorda che io non ho mai “blackout”, pigliati la tua gattanera” ché amerò sempre quello di Edgar Allan Poe. Comunque, se un nero felino mi attraversa la strada, non mi tocco le palle, anche perché potrebbe essere una pantera negra, e sinceramente me le “gratta”. Sì, alle superstizioni, preferisco le mele “oscurantiste”, cioè me lo “inquisiscono”, “torturano” ma va “pene”…

Donna di (mal)“affare”, sì, se “lo” arraffa questa ruffiana e io il pel le “arruffo, “stantuffandola” sin a “scaldarla” come una stufa. Me ne tuffo e lei “schizza” di gran “sciacquetta”. Da cui la tua gelosia di acquolin in bocca(lone) ché te “lo bevi” tutto.

Dopo tal cagata, non me la cagai, le pisciai in testa, arriviamo al dunque, “delinquenti”.

Tu delinqui? Fidati, è meglio la “lingua”, “ficca(glie)la e ti sarà “lava-stoviglia”, (det)“ergendolo” nella “lucidatura” brillante eppur “schiumoso” nella “bagnante”. Se è sposata, attento al marito. Ti vorrà accoltellare con le posate, tu “posalo” anche a lui e poi buttalo nella spazzatura, assieme ai cessi della raccolta differenziata.

Non c’è gran differenza fra Nolan e Mann, non “accaloratevi” in faide, sfigati. Una sequenza “bollente” di Heat vale, “su per giù”, quanto le acrobazie ero(t)iche del “pipistrello”.

Da cui Il cavaliere Oscuro, non è Bale ma De Niro che, di ne(r)o, in tal splendido noir, scopa la catwoman riccioluta, Amy Brenneman, “fregando(gliel)a” nel dirle in suo “dargliela”, senza tanto “sudarsela”, che fa il “rappresentante” del cazzo… Che “tavola” calda…, “tutto”… “fila” liscio come l’olio e De Niro, da (Pin)occhio bugiardone, la penetra sborrante, “sborone”, da (mal)fattore che pensa non “verrà”… fregato e invece il poliziotto della “buoncostume”, no, della “micina”, della omicidi o delle (ra)pi(n)e, lo fotterà di sparo nel “burro”, no, nel buio, all’aeroporto…

Saran cazzi amari, ma quale mare, perché non aveva fatto i conti con Pacino, vero motherfucker “duro” a bestia…

Gli farà il popò…

Insomma, gustiamoci questo trailer cazzuto e vaffanculo!

 

 

di Stefano Falotico

 

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