A Walk Among the Tombstones, fra le lapidi, son lapidario come Liam Neeson
Prefazione ironica
Mah, più che altro s’è rotta la lampadina del lampadario, eppur “la” vedo, mista a un’aiuola ben coltivata da donna che ha “subito” pene e, dopo tante delusioni, s’è scavata la fossa, anche non se l’è cavata da fessa.
Diciamo che questa è una parentesi a luce (non) tanto rossa e la “su(in)a” non è rosea, eppur il “mio” rotea, pur di guadagnarmela rompendomi la rotola.
Non sono l’ultima ruota del carro
Ebbi modo e tempi(e) per riflettere su come, in passato depresso, fui uomo da brutto c(imit)ero. Sì, non c’ero, pessima cera, ma in quel C’era una volta accesi un “cervo”. Sì, “lui” mi si parò davanti all’improvviso, “sparlò” di me coi cerbiatti e io non gli fui Bambi, “infuocandolo” di rabbia.
Questa si chiama stronzata, ch’è sempre meglio della ceralacca.
Parliamo del film, non perdiamoci in chiacchiere, miei mer(l)i, oh, mia megera e secca comare come sta il tuo compare? Tira a campare? “Allegramente”, beviti un Campari
Io, autore de “Il cavaliere di Alcatraz”, che vi consiglio di comprare, de “La pallida ipocondria della Luna”, che v’intimo (non donna) a sfogliare, qui mi sfog(li)o di bello sfoggio.
Sì, sono un pavone e giro di notte di bar in baro, raggiungo Trapani e poi Bari, stando attento a non affogare a Venezia con una rotta barca.
In parole povere, questo è un ottimo film che, stasera, trasmesso sarà in prima serata su Sky.
Oh, cielo plumbeo, rendimi noir.
Questo mio post si chiama freddura, siamo quasi a Novembre e ci vuole il cappotto.
di Stefano Falotico