“Vigile” di Natale, qualcosa di stupido, ma via da me le vere gioie, desidero una Joy alla David O. Russell
Non ho mai compreso perché c’è la veglia pasquale, ma non quella di Natale.
Eppur, in tempi sospettissimi, vidi Natale, figlio di Beppe, falegname-agricoltore non di gran cul(tura), che “smadonnò” perché gli rubarono, nel p(resep)io, Gesù bambino col suo nudo e bel, fresco pisellino, così scaldato dal bue e dall’asinello di suo freddo fratello maggiore che, scendendo dalla “stalla”, non solo gli rubò la statuina più preziosa, ma “incensò” la sua cattiveria, rivelando a Natale che il Babbo dei re(g)ali… non esiste, è solo il pater familias che si camuffa in finte spoglie per non dei sogni i bimbi spogliare.
Così, Natale, ancora piccirillo, pianse e stette, aggrappato alla tetta di sua madre, sveglio tutta la notte, scartando però il regalo più bello, imparar cioè già a crescere in un mondo “adult(er)o” di bugie.
Sì, questo è il mio “A Christmas Carol”, ché solo un Dickens come me può amare Copperfield.
Essendo io un genio (non) conclamato, vituperato, inviperito, malignato dalle vi(per)e, son nato cinico e già sulla croce, quindi domani, giorno di letizia, baci & abbracci, di torte e tronchi, festeggio crep(itant)e sia la mia (ri)nascita che a ogni an(n)o si ripete, essendo oramai sfanculato da tutti/e, sia la mia sempre più (e)levata ascendenza biblica, da colui che non è più neanche in bilico per la “carne” arrosto, ma totalmente ascetico seppur agnostico, disgustato da chi, fascista, catechizza la gente per “evangelizzarla” al Credo di Adamo ed Eva, e perciò scettico, magnando una mela, diciamo che son-non sono trascendente, come Amleto rifletto sui complotti che mi tesero e, non però cambiandomi nell’animo, ancor puro, (s)porco e cand(dido), da commediante vivo d’emozioni san(t)e
Se la Madonna fu inseminata “artificialmente” da un Dio che, essendo oltre e più avanti coi temp(l)i, in vitro la ingravidò, perché io non posso sognare una Joy eterna di Jennifer Lawrence superba? Bona, bionda, pazza, strillante e “scopante”. Voi, sì, che scoppiettate di cenoni a base di porchette, dovreste invece usar meno le forchette, altrimenti, troppo pasciuti, perdendo il vostro fisico asciutto, sarete ancor più (ar)resi (s)magri(ti) dal fisco che vi accoltellerà come dei maiali. Che porci!
Per Natale, infatti, solo pesce e moltiplicazioni di “patate”, voi che le fornicate dopo tanto (non) faticare di ora et labora. L’oro, no, la mirra no, la birra eccome. Bevetene e mangiate(ne) e il miracolo della vi(s)ta vi si rivelerà a ogni (mal)occhio.
Solo allora, discernerete il senso della nostra (r)esistenza, ché vi sfugge, solo in questo giorno vi fingete, infingardi, più buoni, quando invece per trecentosessantacinque dì, includendo quello in più del bisestile, siete solo dei “buoi” a nulla. Cos’è questa melassa, basta con la Nutella.
Prendete la vostra donna e, sotto la neve, infiocchettatela con una canzone che dia “gola” a something stupid, rimate con lei per curarla dalle apatie, dalla sua atimia, il Cinema è fatto di attimi, di ritmi, di sprazzi e quello porno di “spruzzi”, altro che lo spumante, è fatta… di amor sentito e dunque cinematografico, perché solo davanti al grande schermo potrete vivere da uomini che sanno cosa son le lor cellule, questa è vitalistica celluloide. Jennifer non ha la cellulite! Uomo, sper(m)a!
Il resto è fantascienza, e ricordate: meglio Joy a Natale di un cinepanettone a Capodanno.
Parola del Signore.
Ora, st(r)ingetevi in un segno di pace, non leggete del terrorismo, mangiate un torroncino e sappiate che i terroni alla Mangano son meglio dei nordici, perché al nord v’è nazismo e gelo, a Natale fa più caldo che a Ferragosto, perché il mio cuore va a zoccole, quindi ama scopare!
di Stefano Falotico