Chi sono gli artisti? Sono me(nte), poiché lo fui, lo sarò, lo nacqui e ne giacerò

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Artista. Parola ingombrante per chi lo è perché, spesso frainteso e incompreso, nella vastità del suo creare, verrà assediato da uomini modesti che vorranno ovattarlo nella lor modestia, volendolo “allattare” al mendace adattamento di massa e sacrificando, “or dunque”, l’intrepida sua voglia fantasiosa di essere alt(e)ro.

Posso dichiarare, birbante e in modo acceso, che “dinamitardo”, in mio mo(n)do dinamico io sono l’incarnazione di colui che, facendosi artista, oramai s’è distaccato da una realtà assoggettata a me(ge)ri (dis)valori negri ove l’uomo si fa lavoro puttanesco e rinnega, per “campare”, la sua indole primigenia fatta di sogni. Io sogno e in quanto sognatore sono. Artista.

Chi ha letto i miei libri sa che li ho trasportati in una realtà più grande delle lor (r)esistenze. E, iniettandosi del Ver(b)o delle mie parole, come “avvelenata” prole, nel seme della mia foll(i)a hanno scoperto il Sutter Cane che in me vive, anzi vige. Non sono un Duce ma all’Arte tutta induco. Non lavoro per induzioni, ma per intuizioni. Sto in un bar e osservo la gente ciarliera che di chiacchiere innesta idee nel mio cer(vell)o. E imprigiono l’attimo nella creatività che si fa mente lavoratrice per al(a)ti pensieri. Pensieroso, rincaso e digito i neuroni creatisi così artistici nel divenire tastiera ergonomica al mio genio. E volano, rimbalzano, saltellano, giochicchiano fra colorate od opache visioni aperte al trecentosessanta gradi della mia infinità.

Poi, osservo De Niro nella pubblicità brasiliana del Seara Gourmet, e rimango perplesso, meditando sulle sue rughe sdilinquite in un fisico di pinguedine pura come la sua panza nel “rimestar” fra prosciuttifici e occhio volpino che sa come vendere la sua recitazione per un’arte che va a puttane.

Nacqui Arte fattasi carne metafisica e morirò celebrato come maledetto non per quel che dissi, ma per quel che ho detto e fatto. Sognai di essere scrittore e lo divenni. Sempre sia lodato.

di Stefano Falotico

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