La mia psiche da Comedian, ritratto di un uomo da farsi, che molto non si dà da fare e non molte se ne fa, facendosela, può darsi, dai dai, spinge!
Sì, siamo esseri bizzarri, colorati, talvolta opachi, menestrelli di questa commedia umana che è la vita. Vita che si prospetta, quando piccoli succhiamo il latte, come materna, pronta ad accoglierci nel suo grembo per instillarci fiducia nella “succhiata”, nella poppata, nella pappa, si spero nella “(s)pompata”, orgogliosi del nostro uccellino. Molti, crescendo, rimangono afflitti dal complesso di Edipo, altri diventano pedofili. Lo sa bene il Papa, che non scopa mai, almeno così ci dicono (e sul dubbio vi lascio riflettere…), ma ammonisce la Chiesa, chiedendole di estirpare i preti pedofili. A mio avviso, nonostante le mie “cadute” nell’infantilismo più be(l)ato, non capisco perché il Papa non generalizzi la “scomunica” anche a tutta la pedofilia, abominio della nostra “bella” società. Sì, un problema di comunicazione. Alcuni, dopo gli studi liceali, si laureano in questa Scienza, delle Comunicazioni. E non capisco il motivo che l’induca a voler esternarsi come uomini “comunicanti”. Da che scimmia e scimmia, l’uomo ha sempre meglio comunicato con uno sguardo, un’alzata sopraccigliare e piccole allusioni gestuali piuttosto che con la verbosità didattica, pedagogica e demagogica delle parole. Lo sapeva bene Marlon Brando, che recitava in silenzio, con gutturali grugniti che lo resero Il Padrino della recitazione. I grandi attori, nella vita, non han bisogno di esprimersi dietro “preamboli”, monologhi ed esagitazioni dell’ego “parlato”. Tanto la gente sparla lo stesso. Eh sì. Oggi, ad esempio, rincasavo dopo essere andato al bar a bermi il caffè consueto. Due donne del mio condominio, incrociandomi all’entrata, risero platealmente di me, perché credo siano rimaste esterrefatte, in sen(s)o ridicolo, dalla mia sacrosanta goffaggine. Sì, quando (non) voglio, sono l’emblema fisico, non fica/o, non ficcante, della stupidaggine, l’incarnazione della stronzata. Un tempo me ne dolevo, adesso accetto il mio Pippo continuando a farmi le “pippe”. Sì, cari pupi, continuate nelle pratiche masturbatorie, soprattutto del cervello. Elaborate teorie, inventatevi strategie per sopravvivere al carnaio macellante che è l’esistenza. Esistenza che ci porta a essere tristi come dei clown, perché la meschina realtà ci sciupa, ci logora, ci usura, e “arrugginiamo” non più ruggenti nel cammino decadente dei nostri sogni perduti, prendendo tutto a ridere per non piangere. No, non scambiatemi per logorroico, sebbene parli di logoramenti, e neppure per malinconico. Sì, la mia apparenza tradisce il mio aspetto interiore. Dall’esterno, a proposito di esternazioni, devo ammettere che appaio come un buco nero, lontano dai femminili “buchini”, un bruco insomma senza le “farfalline”, e io spesso blocco la mia spontaneità e gli altri, percependo questo “blocco”, mi mettono in bocca le parole più sb(l)occate che vogliono, a uso e consumo di come desiderano, anche “desinano”, dipingermi. Sì, visto che io non so “vestirmi” di una maschera sociale, la superficialità del prossimo, non mio, mi affibbia le patenti che più lo aggradano e che io meno gradisco. Sono un mistero perfino per me stesso, un concentrato di contraddizioni, un preservativo (non) vivente del piacere, un addolorato di Immacolata Concezione, e trovo sempre l’Harvey Keitel di turno che vorrebbe che io mi “enunciassi” e facessi il personaggio. Ma non sono una cosa. In cuor mio, in maniera forse inconscia e sicuramente di “coscia”, so che la vita è un cazzo(ne) in culo. Mi prendono per uomo volgare, ma son solo un commediante. Sì, la vita non è nascondersi dietro una menzione, dietro una cagata e anche una “minzione”, non è semplice allattamento, è quasi sempre poco allettamento. Anche se garantisco che nel mio (di)letto tante potrei allattare. Ah ah, no, volevo dire allietare.
Vi ripropongo questa clip che esemplifica al meglio quanto (non) detto. Fottetevela! Mi provocano e io sono un provocatore. Anche se quella lì è più provocante…
di Stefano Falotico